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Meloni vola in Turchia da Erdogan: migranti e Ucraina al centro del colloquio

Giorgia Meloni in missione in Turchia: domani la premier è attesa a Istanbul per un bilaterale con il presidente turco Erdogan.
A cura di Annalisa Cangemi
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Giorgia Meloni vola in Turchia da Recep Tayyip Erdogan. La premier vedrà domani, 20 gennaio, alle 18:30 (ora locale) il presidente della Repubblica turco nella residenza presidenziale a Istanbul, per parlare soprattutto della guerra tra Israele e Hamas a Gaza e dell'invasione russa dell'Ucraina, anche alla luce della Presidenza italiana del G7.

Si tratta del primo faccia a faccia tra Meloni e Erdogan al di fuori dei vertici internazionali, dopo i colloqui tra i due leader avvenuti a margine degli incontri multilaterali di Bali, Vilnius, New York e Dubai, e della prima missione all'estero della presidente del Consiglio in veste di presidente di turno del G7. La visita, spiegano fonti diplomatiche italiane, punta a confermare la "strategicità del partenariato, a livello bilaterale, in ambito Nato e nel bacino Mediterraneo".

Sul tavolo anche il rafforzamento delle relazioni economiche bilaterali e l'organizzazione della prossima Commissione congiunta economica commerciale (Jetco), e affronterà il tema delle relazioni tra Unione europea e Turchia in ambito politico, economico e commerciale, anche alla luce della Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto Rappresentante Ue denominata "Join (2023) 50 Final". Il governo italiano inoltre, fanno sapere le stesse fonti, vuole continuare il percorso di rafforzamento della collaborazione con la Turchia in ambito migratorio.

La presidente del Consiglio ed Erdogan si sono incontrati diverse volte da quando Meloni è a Palazzo Chigi. In particolare, l'11 luglio scorso, Meloni ed Erdogan hanno avuto un colloquio di circa 50 minuti a margine del vertice della Nato a Vilnius, capitale della Lituania, in cui hanno discusso della cooperazione tra Italia e Turchia, dello sviluppo delle relazioni economiche e di questioni regionali.

Il faccia a faccia si tiene inoltre in un momento di grande tensione internazionale, in particolare in Medio Oriente, con la crisi iniziata il 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco del movimento islamista palestinese Hamas in Israele, a cui sono seguite le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Dall'inizio delle tensioni, Ankara si è schierata con i palestinesi, criticando la politica di Israele, con cui restano in essere gli accordi commerciali. L'Italia, dal canto suo, sostiene il diritto all'autodifesa di Israele, in quanto Paese alleato e amico, sottolineando la necessità di difendere i civili sia israeliani che palestinesi. Il governo italiano ha anche inviato la nave ospedale Vulcano della Marina militare italiana nell'ambito degli aiuti umanitari verso la Striscia, oltre ad avere l'intenzione di ospitare e curare 100 bambini e le loro famiglie provenienti da Gaza, e allestire un ospedale da campo in Egitto.

Tra le altre questioni di attualità che Meloni ed Erdogan dovrebbero affrontare domani c'è anche la guerra tra la Russia e l'Ucraina, e le sue conseguenze sull'economia a livello mondiale. Una partita in cui la Turchia ha un ruolo cruciale, visto che è stata proprio Ankara, insieme alle Nazioni Unite, a mediare l'accordo sul corridoio del grano nel Mar Nero.

L'accordo è stato raggiunto nel 2022 per sbloccare la crisi dei cereali, una conseguenza del conflitto russo-ucraino, con l'obiettivo di garantire l'esportazione del grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero, in particolare verso l'Africa.

Altro tema chiave è quello dei rapporti economici tra i due Paesi: l'Italia è il quinto partner commerciale della Turchia, il secondo in Europa dopo la Germania e il primo nel bacino del Mediterraneo. Le esportazioni turche costituiscono il 5% delle importazioni italiane, e il Made in Italy rappresenta il 4% delle importazioni turche. La partnership ruota sopratutto attorno alle collaborazioni nella produzione di automobili, prodotti chimici, tessili, turismo, infrastrutture, difesa ed energia, che il governo di Ankara è deciso a sviluppare ulteriormente.

L'obiettivo dichiarato da Erdogan è far crescere l'interscambio commerciale tra i due Paesi: nei primi 6 mesi del 2023 si sono sfiorati i 16 miliardi di dollari e nell'anno trascorso, anche se mancano dati definitivi, la soglia dei 30 miliardi di interscambio commerciale è stata probabilmente superata. Numeri in crescita, considerando che il 2022 si era chiuso a quota 26,4 miliardi, con una crescita significativa rispetto al 2021, quando il dato si fermò a 20 miliardi di dollari.

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