Meloni vittima di uno scherzo di due comici russi, Pd, Iv e Avs: “Imbarazzante dilettantismo di Chigi”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata vittima di uno scherzo telefonico, congegnato e realizzato da due comici russi, Vovane e Lexus. Nella telefonata fake uno dei due comici si è spacciato per un leader africano, chiedendo all'inquilina di Palazzo Chigi giudizi sulla controffensiva ucraina.
In particolare c'è un passaggio dell'audio che potrebbe mettere in difficoltà la premier, ed è quello che riguarda il sostegno dell'Occidente all'Ucraina. Meloni dice di vedere "molta stanchezza" da parte di tutti in relazione al sostegno a Kiev. "Siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita. Il problema è trovarne una che possa essere accettabile senza distruggere il diritto internazionale", afferma la premier nella conversazione, ribadendo di fatto quanto più volte affermato sulla necessità di garantire la sovranità e l'indipendenza di Kiev.
"L'Ucraina non ha avuto il successo che ci si aspettava in primavera. La controffensiva dell'Ucraina forse non sta andando come si aspettavano. Sta procedendo, ma non ha cambiato il destino del conflitto. Quindi tutti comprendono che (il conflitto) potrebbe potrebbe durare molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è quale sia la soluzione accettabile senza aprire altri conflitti", ragiona la premier al telefono, parlando con il ‘finto' leader africano.
Secondo il sottosegretario di Fratelli d'Italia Fazzolari, dietro la ‘trappola', in cui è caduta la premier Giorgia Meloni, ci sarebbe il nervosismo di Mosca per l'andamento della guerra in Ucraina: "La propaganda russa è disperata per il catastrofico andamento della loro cosiddetta ‘operazione speciale' che si è tramutata in una continua sconfitta dell'esercito russo in terra Ucraina", ha detto Fazzolari all'lAdnkronos, sottolineando: "Giorgia Meloni non cade nella trappola dei propagandisti russi e conferma la linea italiana di sostegno all Ucraina e di rispetto del diritto internazionale".
Anche fonti di Palazzo Chigi hanno evidenziato come "nonostante le provocazioni" la premier abbia confermato nella telefonata "il pieno sostegno all'Ucraina" e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale. L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si è rammaricato per essere stato "tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni". L’episodio è avvenuto il 18 settembre, in un momento in cui la presidente Meloni era impegnata rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.
Il co-portavoce nazionale di Europa Verde e e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, non risparmia l'affondo: "Sembra l'inizio di una barzelletta ‘c'erano un russo, un africano e un italiano…' ma purtroppo è la triste realtà e l'italiana era proprio la premier Meloni. Mi chiedo come sia possibile che uno sconosciuto chiami il centralino di palazzo Chigi spacciandosi per un politico africano, si faccia passare la premier Meloni e conversi amabilmente con lei di politica estera e altro. Che vergogna! Quanto accaduto e' lo specchio di come l'Italia e' gestita, ovvero in modo approssimativo e imbarazzante, alla stessa maniera di come viene gestita l'organizzazione di Palazzo Chigi. Meloni ingannata da due comici russi allo stesso modo di come lei inganna gli italiani da un anno al governo. Come può stare tranquillo il paese se abbiamo una premier che risponde a sconosciuti e si fa prendere in giro da tutto il mondo, trasformando il governo e lei stessa in una barzelletta?".
"E pensare che erano quelli del #Pronti. In realtà si dimostrano impreparati, inadeguati e pure arroganti. Il Paese sarebbe sicuramente in mani migliori se ci fossero Totó, Peppino e Nino Taranto al loro posto". Così il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra, su X, pubblicando alcune immagini dei celebri film interpretati dagli attori citati, con gli hashtag #GovernoMeloni #PalazzoChigi e #SeTelefonando.
"Avete visto cosa è successo? Giorgia Meloni, credendo di avere un colloquio telefonico con un alto diplomatico africano, in realtà ha parlato della nostra politica estera e di altri dossier delicati con due comici russi. Sono emersi fatti molto gravi", commenta il leader del M5S, Giuseppe Conte, sul suo canale WhatsApp.
"Che figuraccia per l'Italia e per Giorgia Meloni. Due comici russi hanno beffato Palazzo Chigi e hanno parlato con la Premier spacciandosi per leader africani. Avendo lavorato qualche anno a Chigi mi chiedo come sia possibile raggiungere un livello di superficialità così devastante che fa fare una figuraccia non solo alla Meloni ma alla Repubblica Italiana", si legge su Facebook sul profilo di Matteo Renzi. "Due considerazioni – continua Renzi – Nel metodo. 1. Meloni deve farsi aiutare. Se questo è il livello della sua squadra, proprio non ci siamo. E basta di dar sempre la colpa a qualcun altro. È in gioco la credibilità del Paese, possiamo smetterla con queste planetarie figure barbine? 2. Nel merito. Giorgia Meloni dice che nessuno ascolta le sue proposte e che altri leader neanche le rispondono. Se è vero, è segno di debolezza. Se non è vero, peggio mi sento".
"La Premier deve finirla con questo vittimismo cosmico per cui lei è sempre oggetto di cattiverie e complotti. Porti le sue idee e smetta di dire che tutti ce l'hanno con lei. Se gli altri non le rispondono, faccia uno sforzo di serietà. Qui è in gioco la credibilità dell'Italia, basta coi dilettanti", conclude il leader di Iv.
"È imbarazzante il livello di dilettantismo e di superficialità con cui a Palazzo Chigi si è permesso che il Presidente del Consiglio venisse tratto in inganno al telefono da comici (russi!!) che attraverso l'ufficio diplomatico si sono spacciati per membri dell'Unione Africana. Non finisca tutto a tarallucci e vino: ci attendiamo le dimissioni dei responsabili. Siamo un paese del G7, queste cose non possono né devono accadere", scrive su X il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, capogruppo al Senato e componente del Copasir.
Il deputato dem Enzo Amendola pubblica un messaggio ironico su X, paragonando la telefonata fake a una scena di un film di Totò: "In esclusiva, ecco com'è andata veramente la telefonata tra Palazzo Chigi e il Presidente della Commissione dell'Unione Africana. Mi sembrava di averla già sentita questa storia", scrive il parlamentare del Pd, che linka una clip video del film "Totòtruffa62", in cui Totò si finge ambasciatore del Catonga.
Anche Riccardo Magi commenta l'audio, e chiede a Meloni di riferire in Parlamento: "Il Paese con Giorgia Meloni è così al sicuro che basta telefonare a Palazzo Chigi, spacciarsi per un leader africano e parlare direttamente con lei di questioni geopolitiche fondamentali", dice il segretario di Più Europa Riccardo Magi. "Ma non c'è troppo da scherzare. Chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle comunicazioni del nostro presidente del Consiglio ha esposto il Paese a un grave pericolo oltre che al ridicolo. E allarma ancora di più che a tendere questa trappola siano stati due comici russi: Giorgia Meloni venga in Parlamento a spiegare davanti agli italiani come è stata possibile questa grave falla nella sicurezza di Palazzo Chigi e se il sostegno all'Ucraina da parte dell'Italia resta immutato. Una cosa è certa: se questo è il modo in cui Giorgia Meloni lavora al Piano Mattei, allora siamo proprio in una botte di ferro".