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Elezioni regionali 2024

Regionali, Donzelli dice che la maggioranza è compatta: “Centrodestra è unito”

Una quadra nella maggioranza sulle elezioni regionali, dopo giornate di tensioni, ancora non c’è. Ma da FdI il deputato Giovanni Donzelli, intercettato dai microfoni di Fanpage.it, assicura: “La maggioranza è compatta”.
A cura di Annalisa Girardi
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Elezioni e riforme. Con il 2024 si apre una stagione importante per il governo di Giorgia Meloni. Da un lato la maggioranza dovrà occuparsi di una serie importante di riforme: oltre a quella del Fisco, di cui sono già stati messi a terra i primi tasselli a fine 2023, si dovrà discutere di Giustizia, di Autonomia e di Premierato. Progetti complessi, che andranno portati avanti mentre ci si misura con il consenso elettorale in alcuni importanti appuntamenti, da quello europeo alle tornate regionali e amministrative.

Questa mattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi i leader degli altri partiti di maggioranza, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Anche se fonti di Palazzo Chigi hanno smentito che si sia discusso dei candidati alle regionali, il tema rimane centrale nel dibattito politico in seno alla maggioranza: dopo settimane di tensioni sui candidati una quadra ancora non ci sarebbe. "L'incontro che c'è stato non è una notizia. Si vedono insieme continuamente, del resto governano insieme la nazione", ha detto il deputato di FdI Giovanni Donzelli, intercettato dai microfoni di Fanpage.it, cercando di mettere un punto alle polemiche. "Il centrodestra, a differenza delle opposizioni, è sempre unito. A ogni elezione ci siamo presentati sempre compatti e in Parlamento votiamo sempre compatti. In ogni Regione noi daremo il miglior presidente, come abbiamo fatto fino ad oggi", ha poi tagliato corto Donzelli.

Al Senato, invece, un vertice tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, quella per le Riforme, Elisabetta Casellati, e i capigruppo di maggioranza – Massimiliano Romeo, Maurizio Gasparri e Lucio Malan – ha fatto il punto su premierato e autonomia. La linea emersa è quella di mantenere sicuramente l'elezione diretta del presidente del Consiglio, aprendo però ad alcune modifiche sul resto, che saranno proposte tramite emendamenti condivisi, da presentare entro il prossimo 29 gennaio.

"L'unico punto irrinunciabile, l'ho sempre detto, è l'elezione diretta del presidente del Consiglio, sul resto c'è stata un'ampia condivisione sul testo che è stato presentato. Se ci saranno dei correttivi, e sottolineo il se, saranno correttivi ed emendamenti di tutta la maggioranza, sottoscritti da tutta la maggioranza", ha commentato la ministra Casellati. Ciriani da parte sua ha aggiunto: "La maggioranza è compatta nella volontà di andare avanti in questa riforma, che è centrale per il programma del governo e se ci saranno dei correttivi, lo valuteremo perché naturalmente coinvolgeremo la premier. Decideremo tutti quanti insieme, non ci saranno fughe avanti o indietro".

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