Meloni: “Vanno aperti centri sorvegliati per gli immigrati, sono clandestini fino prova contraria”
Per la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in Italia bisognerebbe aprire in ogni regione un centro sorvegliato per immigrati: "Da anni Fratelli d’Italia continua a rivendicare la necessità di aprire anche in Italia e almeno uno per Regione i centri sorvegliati per immigrati". Secondo Meloni "quando un clandestino arriva in Italia è rifugiato fino a prova contraria, mentre nel resto d'Europa funziona in maniera opposta: è clandestino fino a prova contraria". Quindi ha continuato: "Quando un immigrato arriva nella civilissima Germania, ad esempio, viene trattenuto fino a 18 mesi in un centro sorvegliato e viene rispedito a casa se non è un rifugiato".
Meloni lo ha dichiarato in occasione del suo tour in Umbria, che si prepara alle elezioni regionali del prossimo 27 ottobre. Da piazza del Bacio di Perugia, la leader di FdI ha continuato: "Pretendiamo che questi centri si aprano anche in Italia e si faccia, una volta tanto, quello che ci chiede l'Europa, che ha deciso l'istituzione dei centri sorvegliati nel Consiglio europeo del giugno 2018. Dunque, chiediamo che in Umbria, come in tutto il resto d'Italia, si aprano centri sorvegliati per trattenere gli immigrati clandestini e nei quali valutare chi è rifugiato". Meloni ha quindi concluso rimarcando: "Chi non lo è viene rispedito a casa".
Le elezioni regionali in Umbria
Meloni si trova fra Perugia, Foligno, Fontivegge, Castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno e Terni in vista delle prossime regionali. Oltre ad aver spinto in tema di immigrazione e di centri sorvegliati, la leader di Fratelli d'Italia si è anche soffermata su altri temi: "La sfida infrastrutturale in Umbria è la prima delle sfide necessarie. Non c'è turismo e non c'è crescita se in un posto non ci puoi arrivare", ha dichiarato, aggiungendo che "la classe politica non ha voluto investire sul lungo periodo".
Riguardo al risultato delle elezioni ha commentato, in allusione alle stime del leader leghista, Matteo Salvini, di vincere con almeno 10 punti di vantaggio: "Io scommetto sulla vittoria, non sul vantaggio. Quello dipenderà da quanto noi saremo credibili in questa campagna elettorale e da quanto sarà credibile il nostro progetto. Le battaglie non si vincono mai in partenza ma quando vengono combattute".