Meloni sulla condanna di Le Pen: “Chi ama la democrazia non può gioire”

"Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né Le ragioni di una decisione così forte, ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini". È il commento che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto al Messaggero sulla sentenza del tribunale di Parigi che ieri hacondannato la leader del Rassemblement National Marine Le Pen per appropriazione indebita di fondi pubblici.
Matteo Salvini ha rilanciato l'hashtag ‘#JeSoutiensMarine': "Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!", ha scritto il vicepremier del Carroccio, convinto di assistere "ad un brutto film".
Quindi l'affondo di Salvini contro Bruxelles: "Quella di von der Leyen e Macron non è la nostra Europa. La Lega ha le idee chiare: l'Italia deve essere il ponte tra Ue e Stati Uniti, perché il vero nemico per le aziende italiane oggi non è Trump, ma le folli imposizioni di Bruxelles".
La premier Meloni e il vicepremier Salvini non sono i soli ad aver dato sostegno alla leader dell'estrema destra francese. Ieri si è fatta sentire anche l'amministrazione americana, esprimendo preoccupazione per l'esclusione di candidati dalla vita politica. "L'esclusione delle persone dal processo politico è particolarmente preoccupante alla luce della guerra giudiziaria aggressiva e corrotta intrapresa contro il presidente Donald Trump qui negli Stati Uniti", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce.
Anche Donald Trump Jr, figlio del presidente degli Stati Uniti, si è unito al coro di reazioni alla condanna di Marine Le Pen "La Francia manda Le Pen in prigione e le impedisce di candidarsi?", ha scritto su X. Quindi, in quella che sembra un'allusione al discorso tenuto dal vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance alla conferenza di Monaco del 14 febbraio, ha aggiunto: "Stanno cercando di dimostrare che JD Vance aveva ragione su tutto?". In particolare Vance aveva detto che in Gran Bretagna e in tutta Europa "la libertà di parola è in ritirata".
Perché Marine Le Pen è stata condannata e cosa succede adesso
Il terremoto che ieri ha reso ineleggibile per l'Eliseo Marine Le Pen per i prossimi cinque anni, è frutto della condanna a quattro anni di carcere, dei quali due sospesi con la condizionale e due da scontare probabilmente ai domiciliari con il braccialetto elettronico, oltre a una multa di 100mila euro, per gli impieghi fittizi al Parlamento europeo.
Lei e altri 24 esponenti del partito erano accusati di avere pagato con i fondi europei, destinati agli assistenti parlamenti di Strasburgo e Bruxelles, collaboratori che prestavano servizio a Parigi e in Francia. Uno stratagemma per finanziare illecitamente il partito, che è costato ai contribuenti europei oltre quattro milioni di euro, perché la pena accessoria di cinque anni di ineleggibilità scatta da subito, senza attendere l'esito del processo di appello, che sicuramente ci sarà, visto che Le Pen ha già annunciato che farà ricorso.
Fino ad ora Merine Le Pen si è sempre dichiarata innocente, sebbene i suoi assistenti non abbiano mai usato il badge per entrare al parlamento di Strasburgo o di Bruxelles.
L'attacco di Le Pen ai giudici
Marine Le Pen è uscita dall'Aula mentre la presidente della corte Bénédicte de Perthuis leggeva la sentenza. È convinta si tratti di una sentenza contro di lei, di una "decisione politica per impedirle di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027". "La corte ha spiegato che l'appello sarebbe inutile per impedirmi di candidarmi, quindi è stata una decisione politica. Per me è chiaro", ha detto Le Pen all'emittente "TF1", rispondendo a una domanda sul perché avesse lasciato l'udienza in tribunale prima che il verdetto fosse letto. Le Pen ha aggiunto che farà ricorso "il prima possibile". Per lei però la candidatura alle presidenziali al momento è molto difficile: per far sì che Le Pen sia candidata all'Eliseo la sentenza di appello dovrebbe essere emessa entro un anno, e dovrebbe chiaramente darle ragione.
"La legge Sapin II" che comporta l'applicazione automatica dell'esecuzione provvisoria all'ineleggibilità "non si applica a questo caso", perché è stata introdotta successivamente ai "fatti che ci vengono contestati", ha detto poi a Tf1 la leader di Rassemblement National, paragonando la decisione a quelle tipiche dei "regimi autoritari".
In Francia "lo Stato di dritto è stato totalmente violato", ha detto ancora, parlando poi di un "giorno funesto" per la democrazia francese. "Milioni di francesi saranno privati della candidata che oggi è la favorita", ha poi affermato la leader del Rassemblement National, in riferimento all'impossibilità di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali previste nel 2027. "Sono eliminata ma in realtà ad essere eliminata è la voce di milioni di francesi", ha aggiunto.
Le Pen non si ritira dalla corsa alle presidenziali
Interpellata poi su una possibile candidatura di Jordan Bardella nel 2027, Marine Le Pen ha detto che si tratta di "una risorsa straordinaria per il movimento e lo dico da molto tempo". "Spero che non dovremo utilizzare questa risorsa prima del necessario. Ma chiederò comunque che venga presa la decisione in appello per permettermi di candidarmi alle elezioni presidenziali. Sono al fianco dei francesi e lo farò fino alla fine", ha detto ancora su TF1.
La sentenza, secondo Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, "priva milioni di elettori della loro scelta e quindi della loro liberta'", si legge in una lettera indirizzata ai sostenitori del partito, nella quale ribadisce che "oggi non è solo Marine Le Pen a essere ingiustamente condannata: è la democrazia francese a essere giustiziata". Bardella si è detto "scioccato" dal verdetto. "Stanno cercando con tutti i mezzi di impedire la sua ascesa all'Eliseo", ha aggiunto facendo di nuovo appello a una "mobilitazione pacifica". "Non lasciatevi confiscare la vostra libertà, sostenete Marine".