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Notizie sul caso di Leonardo La Russa

Meloni sul caso La Russa: “Solidarizzo con chi denuncia, al posto di Ignazio non sarei intervenuta”

La premier Giorgia Meloni ha preso le distanze dalle parole del presidente del Senato La Russa, che ha difeso il figlio 21enne, accusato di stupro: “Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Giorgia Meloni parla in conferenza stampa al vertice Nato degli scontri dei giorni scorsi con la magistratura, e nega ci sia un conflitto aperto con le toghe. Per la prima volta interviene sulle vicende che coinvolgono diversi membri del governo, dai casi Delmastro e Santanchè, con un passaggio molto duro anche sul presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha difeso nei giorni scorsi il figlio 21enne Leonardo Apache, accusato di stupro.

"Per quello che riguarda il caso di Leonardo la Russa, comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni a margine del vertice Nato di Vilnius.

"Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi", ha detto ancora. "Ma anche qui bisogna andare nel merito di cosa accaduto, mi auguro che la politica possa starne fuori. Noi abbiamo approvato un ddl che è passo avanti per la tutela delle vittime. Spero di aver chiarito mio punto di vista su materia per evitare di mandare avanti presunti scontri che dal mio punto di vista non esistono. Cerco semplicemente di fare il mio lavoro nel migliore dei modi: e per me il migliore dei modi è realizzare un programma che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare".

Cosa ha detto Meloni dei casi Delmastro e Santanchè

Nei giorni scorsi hanno tenuto banco nel dibattito politico i casi del sottosegretario Delmastro, con la decisione dell'imputazione coatta, e la vicenda della ministra Santanchè, indagata nell'ambito dell'inchiesta Visibilia. Con un messaggio fatto filtrare da Palazzo Chigi, attribuito a fonti interne alla sede governativa, l'esecutivo aveva mostrato insofferenza nei confronti dei magistrati, che stanno facendo "opposizione". Ecco il messaggio: "È lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee".

Meloni però da Vilnius minimizza: "Non c'è alcun conflitto da parte mia con la magistratura. Noi abbiamo un programma e un mandato e lo realizzeremo, anche perché conveniamo tutti che la giustizia abbia bisogno di correttivi. Mi hanno sorpreso alcune dichiarazioni in questi giorni da parte di alcuni membri del Csm", ha detto. "Speriamo di riformare la giustizia con il contributo dei magistrati", ha aggiunto.

Delle tre vicende giudiziarie che stanno stanno creando più di un problema alla maggioranza, la questione che riguarda il sottosegretario Delmastro per Meloni è quella realmente "politica": "Credo che il giudice non dovrebbe sostituirsi al Pm formulando l'imputazione quando il Pm non intende esercitare l'azione penale", ha detto ancora in conferenza stampa.

"Mi sono limitata a prendere atto di quelle che mi sono sembrate anomalie, ma sono tre casi diversi, vanno valutati ciascuno a sé"; ha detto, per poi entrare nello specifico della questione Delmastro che "mi ha molto colpito: è sicuramente una questione politica, riguarda un esponente del governo nell'esercizio del suo mandato, nei suoi confronti viene disposta l'imputazione coattiva contro il parere del Pm, tra l'altro di una Procura non abituata a fare sconti e per come la vedo io – ho chiesto quanti sono i casi di imputazione coattiva mi è stato risposto che sono irrilevanti sul piano statistico – credo che il giudice non dovrebbe sostituirsi al Pm formulando l'imputazione quando il Pm non intende esercitare l'azione penale", ha detto la presidente del Consiglio.

Parlando della vicenda Visibilia, la premier non ha difeso la ministra del Turismo Daniela Santanchè, indagata per bancarotta e e falso in bilancio, per la quale le opposizioni hanno chiesto le dimissioni: "La questione Santanchè è extrapolitica, non riguarda la sua attività di ministro che sta facendo molto bene. È una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni tv. L'anomalia è che al ministro non viene notificata l'indagine, ma viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l'informativa. Io segnalo un problema di procedura", ha detto ancora Meloni.

"La nota Chigi non è riferibile al tema La Russa in alcuna misura, ma al combinato disposto fra l'imputazione coattiva a Delmastro, che è una cosa che guardo con stupore, di fronte una richiesta di archiviazione, una scelta lecita giuridicamente ma un fatto che non avviene quasi mai, nel momento in cui avviene nei confronti di un sottosegretario, io ne assumo la consapevolezza, esattamente come rispetto all'avviso di garanzia alla Santanché. Il fatto che si apprenda dai giornali non è normale in uno stato di diritto. Se saltano le regole uno si deve interrogare sul perché", ha spiegato.

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