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Meloni smentisce l’accordo con Musk da 1,5 miliardi: a cosa servono i satelliti Starlink

A far discutere nelle ultime ore è la notizia di un possibile accordo – smentito da Palazzo Chigi – con Space X, di proprietà di Elon Musk, per la fornitura dei servizi satellitari Starlink in Italia. Immediata la reazione delle opposizioni che hanno chiesto a Meloni chiarimenti.
A cura di Giulia Casula
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Palazzo Chigi smentisce categoricamente ma le opposizioni attaccano. A far discutere nelle ultime ore è la notizia di un possibile accordo tra il governo italiano e Space X, di proprietà di Elon Musk, per la fornitura dei servizi satellitari Starlink in Italia.

A diffondere indiscrezioni e dettagli era stata ieri l'agenzia Bloomberg News, che aveva parlato di negoziati in fase "avanzata" tra governo e Musk e di un contratto da 1,5 miliardi euro per acquistare, tra le altre cose, i sistemi di crittografia delle comunicazioni governative.

Il dettagli del possibile contratto con Space X

L'accordo tra Meloni e Musk prevederebbe la fornitura di una gamma completa di servizi crittografia di alto livello per le comunicazioni telefoniche e l'uso di Internet. L'obiettivo sarebbe quello di fornire comunicazioni sicure al governo.

La notizia ha scatenato le opposizioni, che hanno contestato l'ipotesi di cedere delle risorse pubbliche a un'azienda privata per occuparsi di questioni di sicurezza nazionale e pertanto hanno chiesto a Meloni chiarimenti sulla possibile intesa.

Dal governo però negano che qualsiasi accordo sia stato concluso. "La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink", si legge in una nota.

Le interlocuzioni con aziende o gruppi com Space X "rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati", fanno sapere.

Sempre secondo Bloomberg, alcuni termini del contratto, della durata di cinque anni, sarebbero stati definiti proprio pochi giorni fa, quando la premier si è recata, a sorpresa, negli Stati Uniti per una visita lampo a Mar-a-Lago, nella tenuta del presidente eletto Donald Trump. Ma qui è la stessa Meloni a intervenire per smentire "ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l'incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump", conclude la nota.

Secondo le fonti citate dall'agenzia americana però, l'intesa non è stata formalizzata e le discussioni sono ancora in corso. Il progetto comunque, sarebbe già stato approvato dall'intelligence italiana e dal ministero della Difesa.

Ad ogni modo il vicepremier Matteo Salvini crede che un eventuale accordo con Musk non sarebbe un problema. Il padrone di X "un protagonista dell’innovazione a livello mondiale: un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità", ha dichiarato.

Anzi, il leader della Lega spera che le trattative con Space X vadano a buon fine. "Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere", ha aggiunto.

Musk: "Pronto a fornire connettività all'Italia"

Ma se da Chigi smentiscono, dagli Usa Musk si dice "pronto a fornire all'Italia la connettività più sicura e avanzata!", ha scritto su X.

Sul social è intervenuto anche il referente italiano del patron di Tesla, Andrea Stroppa che ha rassicurato sulle garanzie di sovranità del sistema satellitare Starlink."È molto sicuro. Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links", ha chiarito.

Stroppa ha spiegato che non sarebbe la prima volta che ci si affida a una tecnologia americana. "Tutti i sistemi di comunicazione nei paesi europei utilizzano tecnologie statunitensi. Dai sistemi operativi come Microsoft o iOS alle infrastrutture complesse. Pensiamo al Polo Strategico Nazionale, ovvero il cloud nazionale. L’infrastruttura è basata sui sistemi di Google, Microsoft e Oracle. Tutte aziende statunitensi", ha scritto.

Le aziende di telecomunicazioni in Italia "non sono più da anni a completo controllo pubblico, ma sono nelle mani di investitori finanziari stranieri", ha proseguito. Inoltre, ad oggi in Europa "non esiste nessun sistema europeo. C’è il progetto IRIS2 con un costo di oltre 10 miliardi che sarà guidato da aziende francesi e tedesche con una compagine minoritaria italiana".

Iris2 "sarà operativo nel 2030 – se tutto andrà bene – con solo 270 satelliti che non saranno sufficienti per coprire il fabbisogno di un singolo stato di medie dimensioni", ha aggiunto. Starlink "ha capacità di lancio di satelliti e ne ha oltre 7000 attivi e sta per lanciare la nuova generazione di satelliti ancora più potenti".

Secondo Stroppa affidarsi a Starlink genererebbe risparmi per l’Italia "di oltre 8 miliardi di euro e fornitura del servizio in pochi mesi, rispetto agli 8-10 anni dei concorrenti che ancora non hanno il servizio".

La reazione delle opposizioni, da Conte a Schlein: "Meloni riferisca in Parlamento"

Anche se ancora sulla carta non c'è nulla, l'ipotesi di un accordo tra il governo e Musk ha fatto infuriare le opposizioni. Sia Giuseppe Conte che Elly Schlein hanno chiesto a Meloni di riferire in Parlamento sulla questione.

"I ‘patrioti' al Governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici?", ha scritto il leader dei 5S. "Si tratta di questioni della massima rilevanza: tutela delle nostre aziende, protezione dei dati personali, della privacy, della identità personale, cybersicurezza. E tante altre questioni che coinvolgono direttamente la qualità dei nostri processi democratici. Tutto questo può essere deciso sulla base di rapporti personali tra la nostra Premier e uno degli aspiranti padroni del mondo?", ha chiesto.

Anche la leader dem è andata all'attacco. "Non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa e ai giornali amici. Giorgia Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento sulle trattative con Musk. Se 1.5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti del miliardario americano nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia noi non ci stiamo, l'Italia non si svende", ha dichiarato.

Dal Pd esprimono preoccupazione. "Parliamo di ingenti risorse pubbliche, pari a quelle impegnate negli investimenti a banda ultra larga nel PNRR, che regaleremmo a una società satellitare le cui performance sono inferiori ai target europei fissati al 2030", hanno scritto  i presidenti dei gruppi dem Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.

Per Angelo Bonelli la notizia "crea un precedente gravissimo che non può passare inosservato. Ci domandiamo se Giorgia Meloni utilizzi soldi pubblici per ingraziarsi politicamente Donald Tump e Elon Musk: sarebbe gravissimo", ha dichiarato il co-portavoce di Europa Verde. "Dalle indiscrezioni di stampa apprendiamo che l'accordo sarebbe stato contrastato, in Italia, da alcuni funzionari dell'amministrazione italiana, preoccupati per l'impatto sugli operatori del settore Tlc, ma è stato invece approvato dai servizi di intelligence di Roma e dal ministero della Difesa", ha aggiunto.

Il piano comprenderebbe "servizi di telecomunicazione per le nostre forze armate nell'area del Mediterraneo, così come sistemi satellitari e un sistema criptato di massimo livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze, come attacchi terroristici o disastri naturali", fa sapere il parlamentare di Avs, che ha chiesto a Meloni una informativa urgente per capire se tutto ciò corrisponda al vero.  "Sebbene il plurimiliardario non abbia ancora incarichi ufficiali nell'amministrazione Trump, (fino al 20 gennaio 2025 ) di fatto si stanno appaltando, sulla fiducia, i servizi di TLC e sicurezza a un altro governo: altro che patriottismo", ha concluso.

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