Meloni replica a Consiglio d’Europa e si smarca dalle accuse di razzismo alla Polizia: “Merita rispetto”
AGGIORNAMENTO: Il Consiglio d'Europa critica l'Italia accusando la Polizia di attuare procedure razziste e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde, nei giorni delle polemiche con la magistratura e le opposizioni per il modello Albania, blindando le forze dell'ordine.
"L’ECRI, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie", si legge in un post su X la premier Giorgia Meloni.
In serata è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha telefonato al capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli il suo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, e ribadendo stima e vicinanza alle Forze di Polizia, fa sapere in una nota il Quirinale.
Cosa dice il rapporto del Consiglio d'Europa
Secondo la commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa (Ecri), organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo, il "racial profiling", la profilazione razziale, cioè controlli e fermi di polizia basati sull'origine etnica, senza che ci sia una giustificazione oggettiva o ragionevole, sono spesso adottati tra le forze dell'ordine. Inoltre, le autorità non paiono essere "consapevoli" dell'entità del problema, si legge in un rapporto sul nostro Paese pubblicato oggi.
La delegazione dell'Ecri è venuta a conoscenza di "molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine, in particolare verso la comunità Rom e le persone di origine africana". Queste testimonianze, che riferiscono di "frequenti fermi e controlli basati sull'origine etnica", sono confermate anche dai rapporti delle organizzazioni della società civile e di altri organismi di monitoraggio internazionali specializzati. Tuttavia, "le autorità non raccolgono dati adeguatamente disaggregati sulle attività di fermo e di controllo della polizia, né sembrano essere consapevoli dell'entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale".
La profilazione razziale, sottolinea l'Ecri, "ha effetti notevolmente negativi", perché genera un senso di "umiliazione ed ingiustizia" per i gruppi coinvolti, provocando "stigmatizzazione e alienazione". È inoltre "dannosa per la sicurezza generale", in quanto "diminuisce" la fiducia nella polizia e contribuisce alla tendenza a non denunciare i reati.
Per la commissione, dunque, le autorità dovrebbero sottoporre le pratiche di fermo e di controllo e perquisizione della Polizia ad un esame indipendente. L'esame dovrebbe essere condotto con la partecipazione attiva delle organizzazioni della società civile e dei rappresentanti dei gruppi potenzialmente esposti alle pratiche di profilazione razziale.
Dovrebbero essere sensibilizzati i funzionari delle forze dell'ordine sulle pratiche che possono potenzialmente condurre alla profilazione razziale, con effetti nocivi sulla fiducia dei cittadini nella polizia, nonché per identificare modelli indicativi di razzismo istituzionale all'interno delle forze dell'ordine, "in particolare nei confronti dei Rom e delle persone di colore o di origine africana".
Salvini vuole tagliare i fondi al Consiglio d'Europa
"Non c'è nessuno scontro tra istituzioni, tra poteri, se uno fa il ministro non ha il tempo di litigare. Oggi ci mancava un ente inutile, l'Ecri, emanazione del Consiglio d'Europa", cui l'Italia contribuisce con "48 milioni di euro" all'anno. "Io penso che quei 48 milioni di euro potrebbero essere investiti sui Pronto soccorso e sugli ospedali italiani", attacca il vicepremier Matteo Salvini durante un'iniziativa della Lega a Genova.
A "sentirsi dire che le nostre Forze dell'ordine sono razziste ti girano le scatole. Chi sceglie Lega e centrodestra fa una scelta chiara, noi stiamo sempre e comunque con le Forze dell'ordine. Se gli piacciono i clandestini se li portino a Strasburgo. Se uno che paghi ti insulta, insultami gratis, non a pagamento", aggiunge il vicepremier leghista.
Anche il ministro Crosetto contro il Consiglio d'Europa
"L'Ecri, organo del Consiglio d'Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo. È inaccettabile e la risposta indignata deve essere da parte di tutti, senza divisione. Perché le nostre Forze dell'ordine, come le nostre Forze armate, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, senza pregiudizi, senza risparmiarsi. Parliamo di donne e uomini che meritano rispetto, non un'ingiuria di tale gravità. Le Forze dell'ordine italiane sono un patrimonio di legalità italiano, non di parte. E spetta a tutti difenderne l'onore e la storia", si legge in un messaggio su X del ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Piantedosi: "Insulti inaccettabili ai nostri agenti
"Il Consiglio d'Europa, il cui scopo dovrebbe essere promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa, trova il tempo di esprimere un pesante giudizio verso le Forze di Polizia italiane arrivando addirittura ad accusarle di razzismo. È inaccettabile che un'organizzazione internazionale, di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo, insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini", scrive il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su X.
Delmastro: "Rapporto di dubbia legittimità scientifica"
"Non conosco la metodologia con cui è stata effettuata questa ricerca, ma sono certo che le nostre forze dell'ordine sono impegnate per garantire diritti e libertà e non per svolgere profilazioni in base alla razza", commenta all'Adnkronos il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. "Come al solito – rimarca l'esponente di Fdi – ci troviamo di fronte a uno dei tanti dossier costruiti con dubbia legittimità scientifica. È sotto gli occhi di tutti gli italiani l'impegno e la dedizione con cui le forze dell'ordine svolgono il loro lavoro, nel rispetto dei principi costituzionali".
Cosa è il Consiglio d'Europa
Il Consiglio d'Europa è un'organizzazione internazionale, con sede a Strasburgo, istituita con il Trattato di Londra del 5 maggio 1949 da 10 Stati fondatori (Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Irlanda, Italia e Svezia) che riunisce 46 Paesi. La sua missione è quella di promuovere la democrazia e di proteggere i diritti umani e lo stato di diritto in Europa. È cosa diversa dal Consiglio europeo, che invece è un'Istituzione dell'Unione europea, composta dai capi di Stato e di governo degli Stati membri e dal presidente della Commissione europea, che si occupa della pianificazione delle politiche comunitarie.