Meloni potrebbe volare da Trump per trattare sui dazi prima dell’incontro con Vance del 18 aprile

Il prossimo 18 aprile la premier Giorgia Meloni riceverà a Roma il vicepresidente Usa, Mike Vance. Ma prima di allora potrebbe incontrare il presidente americano Donald Trump, per trattare sui dazi imposti dalla Casa Bianca. E si ipotizza già una data, anche se non ancora ufficiale: il 16 aprile.
Di una nuova missione di Meloni negli Stati Uniti si parlava già nei mesi scorsi. La presidente del Consiglio ha già visto il tycoon due volte, prima della cerimonia di insediamento del nuovo presidente: la prima all'inizio di gennaio, a Mar-a-Lago ai primi di gennaio, quando ancora Cecilia Sala si trovava reclusa in carcere in Iran, e prima ancora a Parigi a margine della riapertura della Cattedrale di Notre Dame. Adesso si profila un bilaterale, che a Meloni serve anche per mostrare la vicinanza al presidente Usa, mettere a segno un punto nella gara con l'alleato Matteo Salvini, visto il suo pressante ‘attivismo' in politica estera, prima con la telefonata a Vance e poi con l'ospitata di Elon Musk al congresso della Lega in corso a Firenze.
Ieri è entrata in vigore la tariffa del 10% imposta da Donald Trump su tutte le importazioni da molti Paesi, tra cui il Regno Unito. Gli agenti doganali statunitensi hanno iniziato a riscuotere la tariffa unilaterale nei porti marittimi, negli aeroporti e nei magazzini doganali degli Stati Uniti. Imposte più elevate sulle merci provenienti da 57 grandi partner commerciali entreranno in vigore poi a partire dalla prossima settimana, con l'Unione europea che sarà colpita da un'aliquota del 20%. La presidente del Consiglio, come è ormai noto, è contraria all'idea di rispondere ai dazi con nuovi dazi. La posizione ufficiale del governo è stata esplicitata da più ministri, e anche dallo stesso titolare della Farnesina: "La trattativa la fa solo la Commissione europea che ha, in materia, la competenza esclusiva"
Un'eventuale visita di Meloni negli Usa però dovrebbe avere anche il via libera della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, stando alle parole del commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, che detto: "In questo momento chi ha il telefono di Trump, chi ha rapporti personali fra i leader, è meglio che li usi".
Anche la Lega, che punta il dito contro le responsabilità dell'Ue, pensa che l'Italia dovrebbe trattare in modo unilaterale con Washington: "Se l’Italia oggi ha una possibilità in più rispetto agli altri Stati è perché c’è un governo che è amico degli Usa e la Lega è la garanzia che questa interlocuzione ci possa essere, visto anche quello che è successo oggi: una delle persone più vicine al presidente degli Stati Uniti si è collegata con il congresso della Lega e ci ha detto che siamo ottimi interlocutori e che l’obiettivo è dazi zero", ha detto il numero due del Carroccio, riferendosi all'intervento di Musk al congresso di Firenze, in videocollegamento. "Di sicuro la Lega all’interno di questo governo ha rapporti privilegiati con gli Stati Uniti, per un motivo: siamo sempre stati coerenti e abbiamo sempre appoggiato le politiche di Trump", ha sottolineato il vicesegretario della Lega.
La visita di Meloni da Trump potrebbe essere preceduta da una missione esplorativa dello staff diplomatico, e come si diceva potrebbe avvenire nella settimana prima di Pasqua, intorno a metà aprile, poco prima dell'arrivo di Vance a Roma. Meloni dunque potrebbe vedere Trump proprio nelle stesse ore in cui dovrebbero entrare in vigore i primi contro-dazi annunciati dall'Ue, il primo pacchetto di contromisure di cui da Ursula von der Leyen aveva parlato a metà marzo in risposta alle prime tariffe entrate in vigore su acciaio e alluminio.
Domani si riunisce task force sui dazi, martedì l'incontro con le imprese
Si terrà domani pomeriggio, lunedì 7 aprile, la riunione della cosiddetta task force del governo sui dazi. Composta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dai due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, da quello dell'Industria Adolfo Urso, dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e delle Politiche europee Tommaso Foti, la task force esaminerà l'impatto che l'imposizione di dazi da parte Usa potrà avere sulla nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha annunciato proprio questa mattina, a margine dell'inaugurazione della 57esima edizione del Vinitaly a Verona, l'incontro con il mondo delle imprese: "Per fare misure compensative nazionali è necessario prima rivedere le regole sugli aiuti di Stato", ha spiegato a chi gli domandava quali azioni può mettere in campo l'Italia, ma intanto "faremo ovviamente iniziative nazionali, che decideremo insieme alle imprese con cui ci confronteremo martedì per capire come meglio sostenerle in questa fase".
Il punto centrale però, per il ministro, resta l'Europa. "Io non posso decidere per altri: Trump è stato eletto. Ma io posso, noi possiamo e dobbiamo, decidere per l'Europa. È l'Europa che è mancata all'appello, che non ha realizzato una politica industriale, commerciale ed energetica tale da rendere competitive le imprese del nostro continente. Per questo noi chiediamo che agisca, finalmente, sulla strada indicata da Meloni, dove poi ritroveremo anche gli Stato Uniti".