Meloni polemizza sul commissario per l’Emilia Romagna: “Ora pensiamo ai morti, poi alla ricostruzione”
Niente commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna, per ora. Giorgia Meloni getta acqua sul fuoco della polemica degli ultimi giorni, prendendosela con i giornalisti che chiedevano conto della presunta tensione nella maggioranza sul nome di Stefano Bonaccini. Da giorni, infatti, si rincorrono le voci sul possibile incarico al presidente della Regione colpita dall'alluvione, come accaduto in passato in casi analoghi, sul quale ci sarebbe però il veto della Lega. Al netto delle ricostruzioni, Meloni ha approfittato del brevissimo punto stampa congiunto con la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, per spegnere le polemiche.
La presidente del Consiglio non ha ancora convocato una vera conferenza stampa dopo l'alluvione, né ha risposto alle domande dei giornalisti dopo l'approvazione del decreto Emilia Romagna. "Sul tema del commissario sono molto colpita che questo sia il dibattito che vi interessa mentre si stanno ancora celebrando i funerali delle persone – ha attaccato Meloni rispondendo a una domanda che arrivava dalla sala stampa – noi ci stiamo occupando di ricostruire, di fare del nostro meglio, di trovare le risorse, quando arriverà il tempo della ricostruzione ci occuperemo del commissario a cui affidarla".
A sostegno di Bonaccini, che era seduto in prima fila mentre Meloni rispondeva a chi gli chiedeva del commissario straordinario cambiando completamente espressione, si sono espressi tra l'altro anche diversi governatori di centrodestra. "Oggi il mio principale problema non è chi spende i soldi, ma trovarli", ha chiosato la presidente del Consiglio con un sorriso ironico nei confronti dei giornalisti. Di pietra Von der Leyen accanto a lei. C'è tempo solo per una seconda domanda dalla stessa giornalista che ha posto la prima – evidentemente una modalità accordata in precedenza – e si va via di corsa. Ma la partita sul commissario in Emilia Romagna è molto più aperta di quanto non voglia far credere Meloni, perché – e non è un segreto – sarà fondamentale la gestione della ricostruzione e soprattutto i fondi che arriveranno.