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Meloni parlerà alla convention di Trump dove Steve Bannon ha fatto il saluto nazista: cosa dirà

Nonostante le proteste delle opposizioni e il passo indietro dell’estrema destra francese, dopo il saluto nazista di Steve Bannon, Giorgia Meloni avrebbe deciso comunque di partecipare al Cpac, l’evento della destra internazionale a Washington. Il suo intervento sarà in video, ed è programmato poco dopo le 19 di questa sera (ora italiana).
A cura di Luca Pons
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Nessun passo indietro da parte di Giorgia Meloni. La premier, stando a quanto riportato da diverse fonti di stampa, avrebbe deciso di partecipare al Cpac, l'evento della destra internazionale che quest'anno si svolge a Washington e si chiuderà con un discorso di Donald Trump. L'intervento di Meloni era già previsto, ma a metterlo in dubbio è stato Steve Bannon: l'ex consigliere di Donald Trump si è esibito in un evidente saluto nazista. Questo ha portato il presidente del Rassemblement national Jordan Bardella a dissociarsi e cancellare la propria partecipazione al Cpac. Le opposizioni in Italia avevano chiesto a Meloni di fare lo stesso, ma la premier effettuerà comunque il suo discorso.

Perché molti chiedevano a Meloni di non partecipare al Cpac

La scelta di Bardella è stata significativa perché rappresenta un partito, il Rn, decisamente non moderato: lo schieramento di estrema destra è stato guidato a lungo da Marine Le Pen, e al Parlamento europeo fa parte del gruppo dei Patrioti, che si posiziona alla destra dei Conservatori (il gruppo di FdI) insieme ad altre forze estremiste. Ma ieri Bardella in una nota ha detto :"Mentre non ero presente nella sala, uno dei relatori, si è permesso per provocazione un gesto facente riferimento all’ideologia nazista", e per questo ha preso la "decisione immediata di annullare l’intervento".

In Italia non sono mancate le richieste di fare lo stesso anche a Giorgia Meloni. "Ci chiediamo dove voglia portare l’Italia, nella sua incapacità di scegliere tra la maglietta dell’Italia e il cappellino di Trump. Altro che ponte con gli Usa, si sta dimostrando già una vassalla. Abbia la decenza di dissociarsi da un raduno neofascista", aveva detto Elly Schlein. Nicola Fratoianni di Avs, aveva chiesto: "Anche stavolta la presidente del Consiglio Meloni farà finta di niente?", e Raffaella Paita di Italia viva aveva aggiunto: "Meloni scelga da che parte stare: se con i saluti nazisti di Bannon o con l’Europa".

FdI: "Non era saluto nazista", Mulè (FI): "Gesto gravissimo, Meloni prenderà distanze"

Ma non è servito. Anche perché a quanto pare la delegazione di Fratelli d'Italia già presente al Cpac avrebbe rassicurato la presidente del Consiglio. Lo confermano le parole di Antonio Giordano, deputato di FdI e segretario generale dei Conservatori europei: "Ero in platea durante l’intervento di Bannon e non mi è parso assolutamente che abbia fatto un saluto nazista. Inviterei la sinistra a smetterla di fare polemiche sul nulla", ha detto. Bannon "ha fatto un saluto militare in stile marines. Poi anche quel gesto col braccio destro e pochi secondi dopo col braccio sinistro: gesti molto comuni tra i politici americani". Per questo, ha concluso: "Non ho ragione di ritenere che cambi qualcosa rispetto all’intervento" di Meloni.

Da Forza Italia, e in particolare dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, è arrivata un'opinione ben diversa: "Il gesto di Bannon è gravissimo perché corrisponde a un rituale di richiamo di saluti nazisti, di una storia sepolta che non bisogna smuovere, che è concimata dal sangue di milioni di persone morte", ha detto a Giornale radio, aggiungendo: "Sono certo che Giorgia Meloni non avrà difficoltà a prenderne le distanze. Non c'è da scherzare, non bisogna dare in nessun modo adito a vellicare la pancia di pericolosissimi estremisti. Non può appartenere in nessun modo alla nostra comunità accettare che Bannon metta il braccio teso esattamente come facevano i nazisti passando sotto Hitler".

Quando parlerà e cosa potrebbe dire la presidente del Consiglio

A meno di colpi di scena, quindi, il discorso di Meloni si svolgerà normalmente. È in programma alle 13.15 locali, quindi alle 19.15 italiane. Si tratterà di un intervento da remoto, potrebbe trattarsi di un videomessaggio già registrato o di un discorso in streaming.

Sarà la terza volta che la premier parla all'evento internazionale dei conservatori. Lo aveva fatto nel 2019, da leader di Fratelli d'Italia, poi nel 2022. In quell'occasione, Meloni parlò della guerra in Ucraina scoppiata pochi mesi prima, definì l'attacco russo "inaccettabile" e invitò tutti i presenti a "prendere posizione" schierandosi con "il mondo occidentale".

È inevitabile che oggi i toni saranno diversi. Donald Trump ha imposto una direzione ben diversa ai discorsi sul conflitto russo-ucraino. Solo negli ultimi giorni ha accusato il presidente ucraino Zelensky di essere un dittatore, e l'Ucraina di aver iniziato la guerra. Secondo diversi retroscena, i negoziatori statunitensi in vista del G7 di lunedì 24 febbraio (che Meloni dovrebbe disertare, sostituita dal ministro degli Esteri Tajani) avrebbero anche cercato di cancellare il riferimento alla Russia come "Paese aggressore", anche se poi avrebbero fatto un passo indietro su questo punto.

Nel suo discorso, a quanto risulta, Meloni potrebbe parlare di una "aggressione" da parte della Russia. Una presa di posizione che sarebbe stata considerata scontata pochi mesi fa, e che oggi invece significa difendere almeno in parte la linea europea. Anche perché, da quando Trump ha iniziato ad attaccare Zelensky e a far valere le ragioni russe, la presidente del Consiglio non ha ancora preso posizione. Oggi, con tutta probabilità, continuerà a cercare restare in equilibrio tra il presidente Usa e i Paesi europei.

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