Meloni: “Non puoi stare a casa con il reddito pagato da chi ha accettato lavori dignitosi”
Il reddito di cittadinanza è un fallimento totale, secondo Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio torna sul sostegno al reddito che il suo governo ha deciso di abolire con la manovra economica approvata questa mattina in Senato. Durante la conferenza stampa di fine anno, infatti, alla presidente del Consiglio è stata rivolta una domanda in merito. E la leader di Fratelli d'Italia ha chiarito ancora una volta la sua posizione: "Quando si parla del tema della congruità delle offerte di lavoro bisogna capirsi – ha detto – Certo, non si deve e non si può parlare di lavoro sottopagato o di sfruttamento. Ma se il tema è ‘non considero questa mansione all'altezza delle mie aspettative o studi', quello è un tema diverso".
"Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni, ma qua il tema è se preferisco stare a casa invece di fare un lavoro dignitoso – ha insistito Meloni – È più facile che le persone si mettano in gioco se non c'è la convinzione che lo Stato ti mantiene, che credo sia quello che ha fatto il reddito di cittadinanza". E ancora: "Se non accetto un lavoro dignitoso e tutelato – ha aggiunto – sono libero di farlo e stare a casa, ma non posso farmi mantenere da chi paga le tasse".
Poi Meloni è passata all'aspetto economico della misura tanto discussa in questi anni: "Mentre spendevamo otto miliardi per dare il reddito di cittadinanza a chi poteva lavorare, l'Italia non spendeva otto miliardi del fondo sociale europeo, dedicato alla formazione – ha sottolineato la presidente del Consiglio – Quindi abbiamo otto miliardi di euro non utilizzati del fondo sociale, tredici miliardi della nuova programmazione e il Pnrr. Parliamo di molti soldi". E infine ha concluso con una promessa da parte di tutto il governo: "Vogliamo affrontare la sfida della possibilità di far trovare un posto di lavoro".