Meloni non si è ancora espressa sulle manganellate agli studenti, attesa informativa di Piantedosi
La presidente del Consiglio Meloni non si è ancora espressa sulle manganellate agli studenti di venerdì scorso a Pisa e Firenze che hanno suscitato una dura reazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sentito il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rendendo pubblico il colloquio: "L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare. Con i ragazzi i manganelli esprimono fallimento".
Il Capo dello Stato ha anche sentito la premier Meloni che venerdì era in viaggio a Kiev, esprimendole la sua preoccupazione per le manganellate della polizia contro i cortei pacifici degli studenti a Firenze e Pisa, e informandola, prima di ogni altro, della sua iniziativa pubblica nei confronti del ministro Piantedosi. A quanto risulta un intervento di Meloni arriverà solo dopo che il Viminale avrà comunicato ufficialmente i primi risultati degli accertamenti su quanto accaduto dopo i cortei studenteschi degenerati in violenze alla presidente del Consiglio e al governo, che torna riunirsi oggi pomeriggio alle 15,30 per la prima volta dopo quei cortei.
Una linea, quella di silenzio della premier fino a primi accertamenti sui fatti, che sarebbe stata condivisa anche con la presidenza della Repubblica nella conversazione sabato fra Roma e Kiev.
È attesa infatti una prima informativa da parte del responsabile del Viminale sui cortei studenteschi di Firenze e soprattutto Pisa nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi. L'informativa al governo sarà preceduta dagli incontri di questa mattina a Palazzo Chigi del governo con i sindacati e le imprese per rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche dagli incontri del ministro Piantedosi con gli stessi sindacati sulla gestione di piazze e cortei, nel tentativo da parte del Viminale di trovare un punto di equilibrio tra il diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero e del dissenso, con la tutela di ordine e sicurezza pubblica altrettanto costituzionalmente da assicurare.
L'attenzione del governo sui cortei è alta, anche in considerazione dei tanti eventi G7 in Italia da qui al summit di giugno in Puglia che concluderà il semestre di presidenza italiano, in occasioni dei quali sono possibili in diverse città italiane cortei e manifestazioni di dissenso anche a carattere internazionale. Anche su questo Piantedosi dovrebbe confrontarsi con premier ministri per la definizione di una linea chiara, di cui Meloni potrà farsi portavoce pubblica, una volta raccolti i primi elementi di certezza sulle manganellate agli studenti che, fanno sapere fonti a lei vicine, non l'hanno lasciata indifferente.