Meloni non ha ancora deciso se candidarsi o no alle elezioni europee
Prima ha lanciato la sfida, ora vuole creare un po' di suspense. Sulle elezioni europee e le candidature dei leader come capilista nelle varie circoscrizioni, si discute da tempo (e non è la prima volta). Giorgia Meloni ha sostanzialmente detto di avere intenzione di candidarsi, inserendo sempre un "ma" diverso per rendere meno definitivo l'annuncio a molti mesi dalla presentazione ufficiale delle liste. Prima erano gli altri leader del centrodestra, con cui bisognava decidere insieme, poi la possibilità che – correndo in prima linea per le europee – la presidente del Consiglio finisca per togliere tempo e spazio al suo lavoro, che non è proprio secondario. Nel frattempo diversi capi partito hanno detto chiaramente che non si candideranno – su tutti Matteo Salvini e Giuseppe Conte – chi per un motivo chi per un altro.
È normale che a nessun leader, di maggioranza o di opposizione, convenga esporsi in un confronto diretto con Giorgia Meloni in questo momento. Così come è normale che lei invece lo cerchi, per provare a marcare ancor di più le distanze sia con gli alleati – ma concorrenti interni – sia con gli avversari politici. Anche perché, in tutto ciò, la via d'uscita per i leader che vogliono evitare il confronto è garantita: non è corretto candidarsi alle europee come capilista e poi rinunciare una volta eletti, non si prendono in giro gli elettori. Un giusto ragionamento che può essere tranquillamente utilizzato per scampare il pericolo batosta elettorale.
"Vediamo, vediamo – ha detto Meloni ieri sera a Quarta Repubblica sulla sua possibile candidatura – Me la cavo così perché non ho deciso, penso che deciderò all'ultimo, quando si formano le liste. Si figuri se non considero importante misurarmi con il consenso dei cittadini. È l'unico elemento che conta per me". Poi si è difesa rispetto alla critica di chi fa il ragionamento citato poco fa: "I cittadini che dovessero votare per una Meloni che si candida in Europa sanno che non ci va, ciò non toglie che se vogliano confermare o confermare un consenso, anche quella è democrazia. Per me potrebbe essere importante verificare se ho ancora quel consenso".
"Devo capire se una mia eventuale candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro – ha ribadito Meloni – se vedo che si può fare senza che questo tolga tempo al mio lavoro ci rifletto, altrimenti no. Ma è un dibattito anche un po' esagerato quello che si sta facendo". E ancora: "Una mia candidatura potrebbe trasformare le elezioni anche in un test tra leader che mobiliterebbe probabilmente qualcosa di più, ed è un'altra valutazione che va fatta – ha osservato la presidente del Consiglio – Però secondo me le elezioni europee vanno viste non solo come un test per la politica e il governo ma vanno pensate in ragione di cosa vogliamo costruire in Europa, spero sia il dibattito che si svilupperà nei prossimi mesi". Poi ha chiuso l'argomento con una battuta: "La percentuale della mia candidatura alle europee? 50% – ha detto Meloni – voglio creare un po' di suspense".