Meloni incontra Macron a Versailles dopo settimane di tensioni: che cosa si sono detti
Una chiacchierata informale, sorrisi e abbracci, dopo settimane di gelo. È quanto è bastato a Meloni e Macron per allentare le tensioni degli scorsi mesi, culminate con un glaciale baciamano al G7 in Puglia.
Negli scorsi giorni la premier, dopo la missione diplomatica in Cina, è volata a Parigi per seguire gli azzurri ai Giochi Olimpici 2024. L'incontro con il presidente francese dunque, era atteso. Sul tavolo, "i principali temi della politica europea e internazionale, a cominciare dagli ultimi sviluppi in Venezuela e Medio Oriente", si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
A Versailles i due hanno così avuto un breve scambio, sufficiente per alleggerire i nervosismi delle settimane precedenti. Solo poco meno di due mesi fa, al vertice di Borgo Egnazia, il dispiacere espresso da Macron per l'assenza della parola ‘aborto' dalle dichiarazioni conclusive del summit aveva infastidito Meloni che lo aveva accusato di fare campagna elettorale in vista delle elezioni anticipate francesi.
Ma ora, gli animi sembrano essersi placati, come confermato dal Capo dell'Eliseo. "Eccellente, davvero molto bene", ha risposto Macron ai cronisti che a margine della gara olimpica di judo, gli chiedevano come fosse andato il colloquio avuto prima con Meloni.
Nella storica reggia di Luigi XIV, i due si sono confrontati sulle questioni di attualità internazionale, a partire dalla situazione a Gaza, dopo l'uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh e i rischi di un allargamento del conflitto in Medio Oriente.
E ancora, gli scontri e le proteste che stanno attraversando il Venezuela dopo la rielezione di Nicolàs Maduro, accusato dall'opposizione di aver manipolato il voto dopo settimane di sondaggi in cui era dato in netto svantaggio contro l'avversario Edmundo Gonzalez Utturia. Alle manifestazioni in piazza nelle principali città del Paese, è seguita la repressione che ha portato all'arresto anche di alcuni italo-venezuelani, come confermato dal vicepremier Antonio Tajani nella giornata di ieri.
Nella cornice informale di una sala circondata da divanetti e vetrate, è arrivato il riavvicinamento tra i due leader. Nessun riferimento però, ai temi di politica europea, che sembrerebbero essere rimasti fuori dal colloquio. La trattativa per la nomina dei vertici delle future istituzioni Ue aveva accresciuto i dissapori tra i due dopo il bilaterale tra Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz da cui Meloni era rimasta fuori.
L'asse tra popolari, socialisti e liberali per la riconferma di Ursula von der Leyen non era piaciuto alla premier, che aveva rivendicato un ‘giusto' riconoscimento dei risultati ottenuti dalla destra europea alle consultazioni dell'8 e 9 giugno. Ora le tensioni sembrano essere rientrate anche se in Europa c'è ancora una partita aperta, quella sui commissari, dove i due potrebbero trovarsi nuovamente in disaccordo.