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Meloni incontra la presidente del Parlamento Ue Metsola e cerca una sponda su Pnrr e elezioni europee

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Tanti i temi sul tavolo, dai migranti all’Ucraina. Ma anche il Pnrr italiano e le elezioni europee di giugno 2024, dove Fratelli d’Italia vuole guadagnarsi un ruolo centrale a Bruxelles.
A cura di Luca Pons
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A Palazzo Chigi Giorgia Meloni ha accolto la presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, esponente del gruppo dei popolari europei Ppe. Nel faccia a faccia tra le due donne si sono toccati molti argomenti – migranti, Ucraina, Pnrr, elezioni – secondo quanto fatto filtrare da Chigi, in vista dell'incontro del Consiglio europeo che si terrà il 29 e il 30 giugno. "Un ampio scambio di vedute sui principali temi europei", l'ha definito la presidente del Consiglio italiana.

Migranti, linea dura sulla difesa dei confini

Dalla guerra in Ucraina, dove entrambe hanno confermato "il fermo e incondizionato sostegno a Kiev in tutte le dimensioni", inclusa quella militare. Fino alle migrazioni, perché il Consiglio europeo di inizio giugno ha approvato il nuovo Patto Ue. Un testo criticato dalle opposizioni perché poco ambizioso e poco interessato alla difesa dei diritti umani.

Sui migranti inizieranno le trattative proprio con il Parlamento europeo, che Metsola rappresenta e che ad aprile aveva dato il via libera alla sua versione del Patto. Meloni ha ribadito la richiesta che il Consiglio Ue dia "puntuale attuazione" di quanto deciso già nel prossimo incontro. Entrambe hanno poi concordato, secondo quanto comunicato da Chigi, sulla importanza di difendere i confini europei e di concentrarsi sulla dimensione esterna delle frontiere, a partire dall'accordo tra Ue e Tunisia su cui l'Italia sta puntando.

Elezioni europee, Meloni punta sull'alleanza tra popolari e conservatori per spostare l'Ue a destra

Ma sul tavolo c'erano anche due argomenti su cui il governo Meloni gioca molte delle sue prospettive future: il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e le elezioni europee del 2024. Il Pnrr è uno degli aspetti più critici con cui l'esecutivo si sta confrontando: i ritardi si accumulano e la soluzione è una trattativa con la Commissione europea per riformulare l'intero piano, renderlo più ‘attuabile' e salvare così decine di miliardi di fondi europei che l'Italia dovrebbe ricevere.

Il governo deve ancora inviare alla Commissione la sua proposta di modifica. Dopodiché, i negoziati si apriranno e con tutta probabilità dureranno settimane, se non mesi. Il piano del governo è spostare alcuni dei fondi assegnati ai progetti del Pnrr su altri fondi europei, che hanno scadenze più remote (il Pnrr terminerà nel 2026). Non a caso, Meloni ha parlato con Metsola della "piena flessibilità dei fondi europei, in particolare quelli di Coesione e relativi al Pnrr".

Infine, le elezioni di giugno 2024. Qui il governo di centrodestra italiano cercherà di cancellare la storica alleanza di centro tra i socialdemocratici di S&D e i popolari del Ppe. Lo scopo sarebbe favorire una nuova alleanza, tra il Ppe e i conservatori dell'Ecr, di cui Meloni è presidente. L'accordo, che Metsola in passato ha bocciato esplicitamente, sposterebbe gli equilibri politici dell'Ue verso destra, come avvenuto in Italia. È probabile quindi che Meloni abbia sollevato l'argomento, dato che Palazzo Chigi nella nota conclusiva ha inserito tra gli argomenti trattati anche "le prospettive europee ad un anno dalle elezioni del Parlamento Ue".

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