Meloni in Etiopia per attuare il Piano Mattei per l’Africa e rilanciare la cooperazione sui migranti
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in Etiopia per una visita di due giorni, con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione con il Paese africano, rilanciare la presenza italiana nel Corno d'Africa e cercare di bloccare le partenze dei migranti nella rotta del Mediterraneo. L'idea è quella di sostenere economicamente l'Etiopia, nel tentativo di disincentivare le persone a lasciare il Paese.
Meloni è la prima leader di un governo occidentale a venire in Etiopia dopo la fine delle ostilità in Tigray. La premier è arrivata ad Addis Abeba alle 16 ore locali (le 15 in Italia). Il primo appuntamento in agenda è alla sede dell'Unione Africana per un incontro con il presidente Moussa Faki Mahamat. Alle 18 Meloni sarà poi al Palazzo Nazionale per un incontro con il primo ministro Abiy Ahmed Ali, a cui seguirà la cena d'onore. In serata è anche previsto un colloquio con il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud. Anche domani sarà una giornata fitta di appuntamenti: alle 10 ora locale al Palazzo Nazionale è in programma l'incontro trilaterale con Abiy e Mohamud. Al termine, le 12 circa, Meloni visiterà l'istituto italiano statale ‘Galileo Galilei', la più grande scuola italiana all'estero con 900 iscritti.
Molti i temi al centro della visita, a partire dalla cooperazione, in un momento in cui l'Etiopia sta portando avanti, non senza tensioni, il processo di pace. L'Etiopia è uno degli 11 Stati africani prioritari per la Cooperazione italiana e uno dei maggiori beneficiari dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Sono in corso nel Paese oltre 60 iniziative di sviluppo per un valore complessivo di circa 265 milioni di euro.
Il rafforzamento del dialogo e la stabilità e integrità dell'Etiopia rappresentano una priorità per l'interesse italiano anche in chiave di contenimento di fenomeni migratori illegali e il traffico di esseri umani. È uno degli obiettivi che Meloni si è data lanciando il nuovo Piano Mattei per l'Africa, con cui la premier vuole fare dell'Italia l'hub energetico dell'Europa: Meloni ha sempre detto di voler seguire il modello del fondatore dell'Eni, che la leader Fdi ha definito "un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana", per recuperare un ruolo strategico dell'Italia nel Mediterraneo.
L'Italia vuole giocare un ruolo di primo piano nel Corno d'Africa, una regione strategicamente importante, che si trova all'incrocio di rotte commerciali, ma anche vulnerabile alla concorrenza politica e militare. La sua posizione geografica è cruciale per la sicurezza non solo dei Paesi vicini, ma anche europei. La regione però è minacciata da una costante insicurezza e instabilità, a causa di continui attacchi terroristici.
Anche nell'ottica di non lasciarsi superare da Cina, Russia, India e Turchia, e dalle monarchie del Golfo, che hanno una grande influenza nella regione per via della loro vicinanza geografica, l'Italia ha la possibilità di influenzare le relazioni con i suoi partner africani attraverso la cooperazione e il trasferimento di know-how su tecnologia, approvvigionamento energetico e infrastrutture. In tale prospettiva, il ruolo dell'Italia secondo il governo potrebbe risultare fondamentale anche attraverso un'azione basata sulla formazione delle forze di sicurezza e il rafforzamento delle istituzioni africane.
Gli interessi economici dell'Italia in Etiopia
L'Etiopia è tra i Paesi beneficiari del decreto flussi 2022 e rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia e da lì in Italia: nel Paese ci sono 823mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati. Sul fronte economico l'obiettivo è consolidare e aumentare i rapporti, già rilevanti: l'interscambio ha raggiunto i 276 milioni di euro (+17,7%) nel 2022 con esportazioni italiane pari a 180 milioni (+2%) e importazioni pari a 96 milioni (+65,4%). I principali settori in cui operano le aziende italiane sono: infrastrutture e trasporti, macchinari agricoli e veicoli industriali, tessile, energetico, telecomunicazioni, agroindustria, minerario. La visita della premier sarà seguita, a questo scopo, da una missione imprenditorale guidata da un esponente di governo.
Meloni: "A ottobre presentiamo piano Mattei per l'Africa"
Il vertice Italia-Africa di ottobre potrebbe essere una buona occasione per presentare definitivamente il piano Mattei. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine della sua visita ad Addis Abeba. Un piano, ha sottolineato, "sul quale lavoriamo in cooperazione con i Paesi" africani, perché "noi possiamo offrire le nostre idee, i nostri punti di vista, ma poi è importante coinvolgerli". Meloni ha aggiunto anche che "stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l'Africa": una è l'evento della Fao a Roma il 24-26 luglio, poi ci saranno anche i Dialoghi Mediterranei, dopo l'estate.
In Etiopia "sono presenti le nostre aziende con i loro investimenti e le infrastrutture, che sono riferibili anche a quello che io chiamo il Piano Mattei per l'Africa. Sono imprese italiane che hanno costruito e stanno costruendo le dighe principali", ha ricordato Meloni.
"Insomma – ha concluso – siamo molto impegnati, ma io continuo a essere convinta che questo lavoro produca molto più dello sforzo che richiede, per l'interesse nazionale italiano, per l'interesse europeo, per la stabilità di un continente sul quale forse negli ultimi anni non abbiamo fatto abbastanza e che oggi vede l'ingresso di attori diversi. E credo che nell'opera di stabilizzazione e di sviluppo dell'Africa un ruolo forte dell'Italia e dell'Europa sia fondamentale".