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Meloni “ignorata, imbarazzante, rosicona”, le opposizioni attaccano dopo lo scontro con Macron

Giorgia Meloni stamattina ha definito “inopportuno” l’incontro avvenuto ieri – a sorpresa e senza avvisare l’Italia – tra Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Non hanno tardato ad arrivare le critiche dell’opposizione: “Meloni mostra tutta la sua inadeguatezza e ci rende isolati”.
A cura di Luca Pons
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Sono numerose le critiche arrivate dai partiti dell'opposizione alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo le tensioni con il presidente francese Emmanuel Macron. Ieri sera il leader di Parigi ha incontrato il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in una cena con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Meloni è stata esclusa dall'incontro, di cui il governo non era a conoscenza, e questa mattina ha definito l'invito di Macron "inopportuno".

Carlo Calenda, leader del Terzo polo di Azione e Italia viva, ha scritto che "alimentare una polemica con la Francia nel giorno in cui Zelensky va a Bruxelles e l'Europa si dimostra unita proprio perché lo accoglie in pompa magna" è stato "un gravissimo errore di Giorgia Meloni", soprattutto perché fatto "con le motivazioni sbagliate: cioè bollando l'iniziativa francese, del tutto normale, come un'iniziativa che rompe l'unità europea, mentre in realtà quello che rompe l'unità europea è una polemica in un momento sbagliato e con dei toni sbagliati".

Mara Carfagna, deputata e presidente di Azione, ha twittato: "L’Italia di Draghi viaggiava nel vagone di testa dell’Ue, insieme a Francia e Germania. L’Italia della Meloni viene lasciata a terra, perché Macron e Scholz non si fidano. Inutile gridare allo sgarbo adesso, quando per mesi si è gridato all’Europa che “la pacchia è finita”", mentre la capogruppo del Terzo polo al Senato, Raffaella Paita, ha detto che "le affermazioni della Meloni pongono l'Italia in una posizione irrilevante e di isolamento".

Dal Partito democratico, Alessandro Zan è intervenuto invitando Meloni a "ripensare a tutti i suoi selfie con Orbán e gli altri nemici dell’Unione europea, invece di piagnucolare ora contro Macron e Scholz. Se l’Italia oggi è meno protagonista di prima, la responsabilità è solo sua". Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del partito, ha scritto: "Zelensky prima a Londra, poi a Parigi con Macron e Scholz: Meloni ignorata. Inutile lamentarsi dopo. Se per anni denigri l'Europa, poi raccogli ciò che hai seminato, condannandoci all'irrilevanza internazionale".

Il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, ha detto a La7 che "Meloni ha sbagliato a dire che l'incontro tra Scholz, Macron e Zelensky è stato inopportuno. Così sembra che, come si dice a Roma, Meloni abbia ‘rosicato'. Sarebbe stato meglio fare buon viso a cattivo gioco".

I capigruppo delle commissioni Esteri e Politiche Ue del Movimento 5 stelle –  Arnaldo Lomuti, Elisa Scutellà, Raffaele De Rosa e Pietro Lorefice – hanno commentato con una nota: "Meloni imbarazzante, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza come rappresentante degli interessi dell'Italia sullo scenario europeo e internazionale, portando l'Italia ad una umiliante condizione di isolamento". Germania e Francia "sbattono la porta in faccia all'Italia e dicono chiaro e tondo che, sul dossier Ucraina, Roma non ha un ruolo come quello che hanno loro", hanno detto.

La capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, ha attaccato: "Meloni non si offenderà se registriamo l'ovvio: l'Italia è sempre più isolata e ai margini nel contesto internazionale perché mentre i Paesi europei fanno politica, i membri del governo italiano si occupano di fare polemiche su Sanremo". Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro, ha dichiarato che "grazie a questo governo siamo già fuori dall'Europa che conta. Isolati, marginali e poco autorevoli. Meloni & Co. scelgono ancora una volta di fare quadrato con sovranisti e nazionalisti. Ed ecco i risultati: rischiamo di perdere tutto il buon lavoro degli ultimi anni".

Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva, ha fatto un confronto con la situazione del 16 giugno 2022, quando l'allora presidente del Consiglio Mario Draghi viaggiò fino a Kiev in treno proprio con il presidente Macron e il cancelliere Scholz. La foto di quel momento, ha detto Scalfarotto, "ritraeva insieme i tre paesi più importanti dell'Ue ed era segno di una grande unità e compattezza dell'Unione".

"Se Mario Draghi era su quel treno, saldamente seduto al tavolo dove si prendono le grandi decisioni a livello mondiale", ha detto Scalfarotto, "era grazie alla sua credibilità personale e alla sua storia nelle istituzioni internazionali. Con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, invece, rischiamo l'isolamento internazionale e la marginalità nei processi decisionali europei".

Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz sul treno in viaggio per Kiev, 16 giugno 2022
Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz sul treno in viaggio per Kiev, 16 giugno 2022
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