Meloni ha garantito a Zelensky il sostegno militare dell’Italia: “L’Ucraina vincerà e avrà la pace”
Il sostegno dell'Italia all'Ucraina resta a 360 gradi, compreso l'aspetto delle forniture militari. Questi concetti, molto chiari, li ha ribaditi la presidente del Consiglio Meloni al leader ucraino Zelensky, che è arrivato a Palazzo Chigi intorno all'una, dopo aver incontrato il capo dello Stato Mattarella. Tra i due sono scattati baci e abbracci, oltre a una più seria stretta di mano. Poi il picchetto con gli onori militari e l'ingresso a Palazzo Chigi, per un colloquio che – almeno in parte – dovrebbe essere esclusivamente a due. Presenti anche le delegazioni, con i ministri degli Esteri e della Difesa, Tajani e Crosetto, per l'Italia.
Al termine dell'incontro ci sarà un punto stampa, ma già durante il colloquio sono filtrate alcune informazioni: Meloni ha ribadito il fermo sostegno dell'Italia all'Ucraina a 360 gradi, alla sua integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza di Kiev e la vicinanza del popolo italiano al popolo ucraino impegnato a difendere i valori condivisi di libertà e di democrazia messi a repentaglio dalla guerra di invasione russa.
Secondo quanto fanno sapere le stesse fonti di Palazzo Chigi, inoltre, Meloni ha garantito a Zelensky che l'Italia, in accordo con i principali alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l'Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. Così come l'Italia continuerà a sostenere un'applicazione rigorosa delle sanzioni, che rappresentano uno degli strumenti principali nei confronti della Russia di Putin.
"L'Italia ha dimostrato con i fatti il suo pieno sostegno alla sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina che, non smetteremo mai di ripeterlo, è vittima dell'aggressione russa – ha spiegato Meloni al punto stampa successivo all'incontro, accanto a Zelensky – La nostra nazione continuerà a fornire assistenza, e assicuriamo il sostegno alla pace purché sia una pace giusta. Nessuna pace ingiusta potrà mai essere imposta all'Ucraina e qualsiasi accordo di pace dovrà essere condiviso da questo popolo".
"Continueremo a fornire il sostegno necessario anche militare, per arrivare al tavolo negoziale con una posizione solida. Non si arriva alla pace con una resa. Sarebbe un precedente gravissimo per l'Europa e per il mondo – ha continuato la presidente del Consiglio – Rinnoviamo l'appello a Mosca a ritirare le truppe dal territorio ucraino. Sosteniamo la formula di pace in dieci punti del presidente Zelensky. Riconosciamo le legittime aspirazioni europee dell'Ucraina, è un avamposto della sicurezza dell'intero continente".
"Il messaggio è chiaro e semplice: il futuro dell'Ucraina è un futuro di pace e libertà e non ci sono altre soluzioni possibili – ha sottolineato la presidente Meloni – Sono convinta che l'Ucraina vincerà e rinascerà più forte e più prospera di prima. Il popolo ucraino ha scelto di combattere perché crede nel suo futuro. Il modo migliore per guardare oltre è pensare già da ora a un Ucraina libera e ricostruita".
Zelensky ha preso la parola ringraziando a lungo la presidente Meloni e l'Italia per "tutto ciò è stato fatto e verrà fatto per l'Ucraina". Sia per gli aiuti che per le visite, prima di Draghi poi della stessa presidente del Consiglio. "La Russia non è interessata alla pace, alle nostre proposte ha risposto con i missili", ha detto Zelensky. Il presidente ucraino ha parlato di circa 200mila bambini strappati alle famiglie e deportati in Russia, poi è passato all'ingresso del suo Paese nell'Ue, dicendo di sperare che si possano fare passi avanti già entro la fine dell'anno. Infine Zelensky ha parlato anche della ricostruzione dell'Ucraina, ma ammettendo che si tratta di una discussione da rinviare a una fase successiva.