Meloni dopo la fiducia alla Camera: “Rotta è tracciata, andiamo avanti”
Il governo Meloni ha ottenuto questa sera la fiducia alla Camera. Domani dovrà riceverla anche in Senato, ma intanto può registrare un primo importante risultato, che era nelle previsioni. La maggioranza di governo alla Camera sulla carta può infatti contare su 236 voti (sarebbero 237 ma il presidente Lorenzo Fontana non vota). Il governo guidato da Giorgia Meloni ha incassato 235 sì, un solo voto in meno. Nello specifico, FdI ha 118 deputati; Lega 65 deputati (non si calcola il presidente Fontana); Forza Italia ha 44 deputati; Noi Moderati 9.
L'opposizione, sempre sulla carta, può contare su 160 parlamentari. Nel dettaglio, Azione-Iv: 21 deputati; M5s: 52 deputati; Pd: 69 deputati; Più Europa: 3 deputati; Verdi-Sinistra: 12 deputati; Minoranze: 3 deputati. I voti contrari alla fiducia sono 154. Quindi, alle forze di opposizione sono ‘mancati' 6 voti, di cui 3 sono i voti di astensione delle Minoranze linguistiche. Gli astenuti, in tutto, sono stati 5. Tra gli astenuti anche il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo.
"Il Governo ottiene la fiducia alla Camera. Ringrazio tutte le forze politiche per aver ascoltato le linee programmatiche che l'Esecutivo intende attuare per risollevare l'Italia. Domani sarò in Senato per un altro importante tassello. La rotta è tracciata: andiamo avanti", ha commentato così la presidente del Consiglio Meloni su Twitter il voto di questa sera.
"Cara Presidente Meloni, che te ne fai della foto del passo avanti se sei sola perché non hai sostenuto le altre donne? Ne hai volute solo sei al governo. Era la tua occasione e non hai mosso un dito perché il peso che le donne hanno nella società si trasformasse in potere per cambiare davvero le cose. Questo è tutto quello che so sull'emancipazione e la parità. Speriamo la prossima volta", ha detto Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, alla quale Meloni si è rivolta direttamente durante la replica oggi pomeriggio, ponendole questa domanda: "Mi guardi, onorevole Serracchiani, le sembra che io sono un passo dietro agli uomini?". La capogruppo dem, durante il dibattito sulla fiducia, aveva detto che il Pd farà opposizione impedendo che vi siano arretramenti sui diritti delle donne, donne che rischiano di assistere ad un'azione di governo che le vede un "passo indietro" rispetto agli uomini e "dedite alla famiglia".
"La Presidente Meloni nella replica ha parlato di gestione dei flussi di immigrazione denunciando con forza lo sfruttamento dei lavoratori stranieri irregolari – ha scritto in una nota Riccardo Magi, presidente e deputato di +Europa, a margine della replica di Meloni – Se il Governo intende davvero combattere con efficacia lo sfruttamento e favorire la sicurezza promuovendo la regolarizzazione può farlo mettendo subito mano alla Legge Bossi-Fini consentendo ai lavoratori stranieri irregolari di regolarizzarsi a determinate condizioni, ad esempio con la disponibilità di un datore di lavoro ad assumere, e creando canali legali di ingresso nel nostro Paese per motivi di lavoro. Altrimenti quelli della Presidente Meloni resteranno parole e argomenti da campagna elettorale".