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Meloni dice che non ha mai cambiato idea sul blocco navale: “Serve missione per fermare le partenze”

“Non ho mai cambiato idea sul blocco navale, voglio ancora una missione europea in accordo con le autorità africane per bloccare le partenze”: lo ha detto Giorgia Meloni intervenendo alla Camera alla vigilia del Consiglio europeo.
A cura di Annalisa Girardi
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"Ho sentito una grande quantità di falsità in questo dibattito. La considero una buona notizia, perché quando si ha bisogno di dire cose che non sono vere evidentemente è perché non si ha molto da dire sulla verità", ha iniziato così Giorgia Meloni la sua replica alla Camera, dopo la discussione sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

La presidente del Consiglio ha iniziato a rispondere alle accuse dell'opposizione partendo dal tema dei migranti. E, in particolare, del naufragio di Cutro: "A me pare che torni sempre questo tema: che pur senza avere prove o evidenze, nonostante il governo abbia spiegato minuti per minuto quanto accaduto a Cutro, si continui a dire implicitamente che non avremmo salvato queste persone perché non volevamo salvarle. Continuate a insinuare il dubbio pur senza avere elementi. In uno Stato di diritto i colpevoli li fanno le prove, non si decidono colpevoli a monte. Evidentemente ai colleghi sfugge la conseguenza di questo dibattito: dall'inizio del mio mandato l'Italia ha salvato oltre 36mila persone in mare".

Meloni: "Non lasciamo morire i bambini in mare, è una calunnia"

E ancora: "Noi siamo lasciati soli a fare questo lavoro, spesso anche oltre i nostri confini. Raccontare al resto del mondo che lasciamo i bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia nei confronti dello Stato italiano, non del governo. Volete forse dire che ci sono uomini delle forze dell'ordine che non salvano bambini perché così dice il governo? È una mancanza di rispetto anche nei loro confronti!".

Meloni ha quindi continuano parlando della percentuale di persone morte in mare rispetto agli arrivi negli anni scorsi. "I dati di questo governo sono i più bassi, siamo quelli che rispetto agli arrivi abbiamo salvato più persone. I dati smontano una certa propaganda e questo ci viene riconosciuto anche dalla Commissione europea. Che ha ricordato come nello stesso fine settimana della tragedia di Cutro la Guardia costiera abbia salvato circa 1.300 persone".

Il piano del governo in Africa

La leader di Fratelli d'Italia ha quindi ribadito che secondo lei l'unico modo per far sì che non ci siano più morti in mare è fermare le partenze. Un lavoro, ha proseguito Meloni, che il governo sta facendo e sta cercando di portare al Consiglio europeo. "Noi stiamo lavorando con risorse e accordi con i Paesi africani per fermare i trafficanti e le partenze illegali. Parallelamente abbiamo ripristinato il decreto flussi, che era stato azzerato: cioè in Italia non si poteva entrare legalmente perché tutte le quote erano coperte dall'immigrazione illegale e decise dagli scafisti. Abbiamo lanciato il nostro Piano Mattei, che è un piano di investimenti. Stiamo facendo un lavoro diplomatico con approccio non predatorio, che possa lasciare il più possibile in Africa. Siamo almeno d'accordo sul fatto che la tendenza predatoria vada contrastata per consentire agli africani di vivere di quello che hanno, e che spesso gli viene rubato?", ha spiegato.

Perché Meloni è scettica sulla revisione di Dublino

La presidente del Consiglio ha anche sottolineato che su questo l'Europa sembra convergere. Per poi parlare della revisione del regolamento di Dublino: "Sento soprattutto parlare del regolamento di Dublino, sicuramente questo va rivisto. Ma sicuramente non è la soluzione. Perché Dublino si riferisce a chi ha diritto alla protezione internazionale. E la maggior parte dei migranti che arriva in Italia non ha questo diritto. Quindi questo è un tema che rimane. Credo che serva un approccio più globale, che non può prescindere dal colloquio con i Paesi africani".

Meloni è poi tornata sul blocco navale: "Ci accusavate di voler instaurare da soli un blocco navale, ma io ho sempre detto che andava istituito con le autorità europee in accordo con quelle africane. Io non ho cambiato idea, lavoro sempre per una missione europea".

E ancora: "Un'altra cosa falsa che ho sentito riguarda la protezione speciale. Negli altri Paesi europei esiste la convenzione di Ginevra e la protezione sussidiaria dell'Ue. L'Italia, con la protezione speciale è un'eccezione in Europa. Io sono più europeista di voi, e voglio le stesse regole del resto d'Europa".

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