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Meloni dice che morte del bracciante Satnam Singh è una barbarie, domani vertice governo-sindacati

La morte del bracciante Satnam Singh, abbandonato in strada con un braccio mozzato da un macchinario, è stata un “atto disumano”, una “barbarie” che va “duramente punita”. Lo ha detto Giorgia Meloni durante il Consiglio dei ministri di questa sera. Domani ci sarà un incontro tra ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura e sindacati.
A cura di Luca Pons
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All'inizio dell'incontro del Consiglio dei ministri di questa sera, la presidente Giorgia Meloni è intervenuta con una "dura condanna" sul caso del bracciante di origine indiana Satnam Singh, morto dopo aver subito il taglio di un braccio ed essere stato abbandonato in strada. Secondo fonti di Palazzo Chigi, Meloni avrebbe espresso la vicinanza alla moglie e alla famiglia di Singh e avrebbe detto: "Sono atti disumani che non appartengono al popolo italiano, e mi auguro che questa barbarie venga duramente punita". Il discorso di Meloni durante il vertice di governo è arrivato dopo due informative della ministra del Lavoro Marina Calderone e del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida sul tema dello sfruttamento del lavoro.

Calderone avrebbe elencato gli interventi dell'esecutivo da quando è entrato in carica, come l'introduzione del reato di somministrazione illecita di manodopera con l'arresto fino a un mese. Lollobrigida invece avrebbe sottolineato l'impegno del governo per effettuare controlli più severi, riorganizzare i flussi di immigrazione regolare e  anche lavorare sulla "formazione nei Paesi di origine, anche sui diritti sindacali". Singh era regolarmente in Italia con un contratto di lavoro di nove mesi. Il governo ha annunciato anche che domani al ministero del Lavoro ci sarà un vertice con entrambi i ministeri, le rappresentanze dei sindacati, quelle dei datori di lavoro e i soggetti pubblici competenti.

Oggi il ministro dell'Agricoltura era intervenuto sul caso del bracciante, definendolo "un'altra vittima innocente di un sistema criminale che sfrutta gli esseri umani in nome di un profitto ingiusto". Lollobrigida aveva poi polemizzato: "A prescindere dalla nazionalità una vita umana è andata persa per la mancanza del rispetto delle norme. È necessario, tuttavia, rendere pubblico l'impegno del nostro governo in questi 20 mesi e anche le responsabilità di chi ha fatto poco o nulla in passato per impedire che la situazione degenerasse". Il ministro aveva criticato "le solite strumentalizzazioni di molti che pur avendo avuto ruoli importanti istituzionalmente e sindacalmente non hanno fatto molto di utile. E pur sapendo, spesso, si sono chiusi in un silenzio complice".

Ha suscitato polemiche la frase del padre dell'imprenditore indagato per la morte del bracciante, che ieri aveva commentato: "L'avevo avvisato di non avvicinarsi al mezzo, ma lui ha fatto di testa sua. Una leggerezza che è costata cara a tutti". Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha commentato: "Non può essere una leggerezza una morte in quel modo così raccapricciante. Dobbiamo veramente far tanto per garantire sicurezza, per contrastare il lavoro nero, contrastare il caporalato". Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione in commissione Vigilanza Rai, contestando il servizio televisivo in cui questa frase è stata rilanciata senza "alcun cenno alla dinamica drammatica dell'evento e alle circostanze non degne di un Paese civile come l'Italia". Sabato, a Latina, si terrà una manifestazione lanciata dai sindacati per contestare le condizioni di lavoro dei braccianti.

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