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Meloni dice che Mattarella non ha attaccato il governo: “Parole strumentalizzate”

Per Giorgia Meloni il discorso del presidente Mattarella, che ieri ha lanciato un appello affinché “non si violino i diritti delle minoranze per governare”, è stato “strumentalizzato”. Poi l’attacco a Ilaria Salis: “Vergognoso che istighi alle occupazioni abusive”.
A cura di Giulia Casula
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Per Giorgia Meloni il discorso del presidente Mattarella, che ieri ha lanciato un appello affinché "non si violino i diritti delle minoranze per governare", è stato "strumentalizzato". La premier, ospite della trasmissione Dritto e Rovescio su Rete 4, ha detto di non aver letto "a differenza di altri, nelle parole del presidente della Repubblica un attacco al governo".

"Penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa Nazione ed al presidente della Repubblica se ogni cosa che dice viene strumentalizzata come se fosse il capo dell'opposizione. Il discorso del presidente della Repubblica sulla democrazia era un discorso molto alto ed io lo condivido perché è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri, non esiste neanche un assolutismo nella maggioranza, è per questo che ci sono pesi e contrappesi nei sistemi democratici", ha aggiunto.

"Mi corre l'obbligo di dire che se non esiste un assolutismo della maggioranza, figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza, che è quello che abbiamo purtroppo visto quando al governo c'era la sinistra. Abbiamo visto gente che perdeva le elezioni, che arrivava nonostante ciò al governo e che alla fine ti diceva pure se potevi o non potevi uscire di casa, quello è assolutismo dei poteri ed è il problema che ha la sinistra con questa riforma (premierato)".

In particolare sul premierato, che oggi ha iniziato il suo iter alla Camera dopo il primo via libera al Senato, Meloni ha ribadito che il governo non intende "modificare i poteri del Presidente del Consiglio. L'unico potere che noi modifichiamo è quello dei cittadini che scelgono il Presidente del Consiglio perché invece di essere deciso dai partiti nel Palazzo viene scelto direttamente dai cittadini. È l'unico potere che si rafforza ma i poteri del Presidente del Consiglio rimangono gli stessi ed è questo che spaventa la sinistra", ha detto. "Loro non lo possono dire ma il problema è questo, il problema è che se decidono i cittadini loro probabilmente non possono più governare quando perdono le elezioni. Quindi il loro problema non è ‘l'uomo solo al comando' ma è il rischio di non avere più un sistema nel quale c'è il Pd solo al comando. Credo che sia un problema della sinistra e non un problema degli italiani".

L'attacco a Ilaria Salis: "Vergognoso che istighi a occupazioni abusive"

Meloni ha poi lanciato un attacco a Ilaria Salis, dopo le dichiarazioni dell'eurodeputata sulle occupazioni abusive."Considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi faccia apologia della violazione delle leggi, considero vergognoso che dei privilegiati occupino abusivamente delle case destinate alla povera gente, considero vergognoso che in uno stato di diritto si faccia anche qui apologia dell'esproprio proletario in una nazione nella quale la proprietà privata è sacra e inviolabile", ha detto.

"Considero scandaloso il silenzio della sinistra su queste prese di posizione, particolarmente del PD e del Movimento 5 Stelle. Dopodiché per segnalare una differenza posso dire quello che abbiamo fatto noi. Inserire in uno dei nostri disegni di legge in materia di sicurezza una norma che introduce un nuovo delitto che è per l'appunto occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, con pena detentiva prevista da due a sette anni di carcere e, per facilitare la soluzione di questo problema che purtroppo riguarda migliaia di casi in Italia, prevediamo anche due novità", ha aggiunto.

Una sarebbe "la possibilità per la polizia e per le forze dell'ordine di procedere allo sgombero di un immobile occupato anche senza aspettare l'autorizzazione del giudice che dovrà eventualmente convalidarla successivamente. Quindi da una parte c'è chi combatte le occupazioni abusive – segnalo che in questi 20 mesi noi abbiamo sgomberato circa 150 interi stabili occupati abusivamente, oltre 1100 case popolari occupate abusivamente – c'è chi combatte il racket delle occupazioni abusive e chi, pagato con i soldi degli italiani, istiga il racket delle occupazioni abusive. Punti di vista. Gli italiani decideranno quale preferiscono", ha concluso.

Per Meloni, l'Ue "si sposterà a destra"

Meloni è poi tornata a parlare dell'intesa raggiunta dalla maggioranza Ursula (Ppe-S&D-Renew) sui futuri vertici delle istituzioni Ue. "Per il futuro dell'Unione europea e della nuova Commissione dico che non credo che durerà questo tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto perché la maggioranza é molto fragile".

"Non sono d'accordo né sul metodo né sul merito, ed è la ragione per la quale  non ho votato l'accordo che alcuni hanno ritenuto di fare sulle massime cariche europee", ha ribadito spiegando le ragioni del voto contrario dell'Italia alla nomina di Kallas e Costa e all'astensione su Ursula von der Leyen al termine dell'ultimo Consiglio europeo.

"In Italia, qualcuno diceva che bisognava adeguarsi perché poi si va a trattare e si cerca di portare a casa un risultato migliore. Io rifiuto questo racconto, rifiuto l'idea che quello che spetta all'Italia venga riconosciuto solo se il governo si adegua. Se esiste ancora un'Unione Europea, all'Italia va riconosciuto quello che le va riconosciuto", ha aggiunto. "Penso che quando i provvedimenti cominceranno ad arrivare nel Parlamento europeo, la maggioranza inevitabilmente si sposterà verso destra. Allora a quel punto riusciremo sicuramente anche a dare qualche soddisfazione ai cittadini per le indicazioni che ci hanno dato con le elezioni".

"Cinque anni fa, quando il governo era pienamente inserito in questa maggioranza ed era totalmente supino alle scelte di quella maggioranza, l'Italia non ha preso né uno dei massimi incarichi europei", ha proseguito. "Dico di più: neanche uno dei Vicepresidenti della Commissione. Sa quanti erano i vicepresidenti della Commissione Europea? Sette. L'Italia non ne aveva uno, per cui non mi pare neanche che sia una tecnica che ha funzionato", ha funzionato.

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