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Meloni dice che l’accordo con l’Albania non è uno spot elettorale e che funzionerà

Oggi Giorgia Meloni si è recata in Albania per visitare le aree dove sorgeranno i centri di accoglienza e permanenza per i migranti previsti dal patto con Tirana. “Le strutture saranno operative dal 1° agosto. Si parte con più di mille posti che saliranno ai tremila previsti”, ha dichiarato la premier.
A cura di Giulia Casula
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"Lasciatemi esprimere il mio sollievo di vedervi tutti qui sani e salvi in quest'area dove, secondo un giornale italiano, c'è il cuore della malavita albanese e agiscono clan legati al traffico di esseri umani". Così il primo ministro albanese Edi Rama ha salutato i giornalisti presenti alla conferenza stampa organizzata a Shengjin. Al suo fianco, Giorgia Meloni che assieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, si è recata in Albania per visitare i centri per i migranti previsti dal patto Roma-Tirana. 

"Ci siamo rivolti alla procura speciale contro il crimine organizzato, che ci ha rassicurato che questo cuore malavitoso non esiste ne' in quest'area, ne' in altre aree dell'Albania. Secondo la procura speciale, parte della rete di Eurojust, non ci sono i presupposti per parlare di una mafia albanese", ha detto Rama. "Sono fiero del mio Paese che può essere utile. L'Italia è stata utile all'Albania tante volte, se abbiamo la possibilità di esserlo per l'Italia una volta, due, tre, accogliamo questa possibilità e lo facciamo con cuore e con la convinzione che il mare non ci divide ma ci unisce da migliaia di anni", ha aggiunto.

Nel corso della mattinata Meloni e Piantedosi si sono dapprima recati a Gjader per effettuare un sopralluogo nei cantieri del centro destinato a ospitare i migranti in attesa di espulsione. Successivamente hanno raggiunto il porto di Shengjin per visitare l'area che sarà deputata alle procedure di prima accoglienza. "L'Italia è sempre stata il nostro principale avvocato a Bruxelles. Non sta a nessuno decidere se siamo o no europei. Lo ha deciso chi ha messo l'Albania e gli albanesi nel cuore dell'Europa", ha proseguito il premier albanese. "Ringrazio Giorgia Meloni, premier di un Paese a cui siamo legati in modo indissolubile, per tutta la buona volontà messa nell'accompagnare l'Albania nel percorso di integrazione europea. Il governo italiano per noi è stato, è e sarà sempre il governo di un Paese a cui ci lega un'amicizia speciale".

"Ho letto così tante cose sui media italiani su quest'accordo, mentre noi non abbiamo chiesto neanche un euro: se lo avessimo fatto, non saremmo stati noi. L'Albania non sarebbe stata un Paese amico, un alleato che è li pronto quando un grande amico, come l'Italia, ci chiede una mano", ha aggiunto Rama. "Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz,  leader della sinistra europea, ha affermato che il protocollo Italia-Albania è di interesse per la Germania. L'Albania "non è un Paese membro dell'Ue, è un Paese europeo. Per poter entrare in Albania devi per forza passare dall'Ue e per uscire devi fare lo stesso e il fatto che ci stiamo comportando in questo modo credo che sia il modo in cui si dovrebbero comportare tutti i Paesi dell'Ue. Quando un migrante mette piede a Lampedusa non mette piede solo in Italia, ma in tutta l'Ue. La redistribuzione significa che tutti i Paesi si fanno carico della gestione di questo flusso di persone che arrivano e hanno intenzione di costruire la loro vita nell'Ue: questo sistema non ha funzionato", ha ribadito.

Meloni: "L'accordo Italia-Albania funzionerà, centri operativi dal 1° agosto"

"Sono contenta di aver avuto l'occasione di verificare lo stato di attuazione delle strutture previste dal Protocollo Italia-Albania in materia migratoria: siamo nazioni storicamente nazioni amiche e abituate a lavorare insieme", ha dichiarato Meloni intervenuta durante la conferenza stampa. "Ringrazio ancora una volta per l'aiuto offerto all'Italia e per aver stretto un accordo che considero di grande respiro europeo. L'Albania è stata attaccata in questi mesi e definita un "narco Stato" ma è una narrazione scorretta", ha proseguito.

"L'Albania ha più volte mostrato la sincera voglia di fare parte della famiglia europea. Ricordo quando nei giorni più drammatici dell'emergenza Covid il governo albanese inviò 30 medici in Lombardi. Il bersaglio degli attacchi sui centri per i migranti non è il primo ministro albanese Edi Rama e gli italiani sono riconoscenti al popolo albanese per lo sforzo che sta facendo per aiutare l'Italia", ha spiegato Meloni. Per la premier "l'accordo fra Italia e Albania sulla questione migratoria è fortemente innovativo e l'auspicio è che possa diventare un modello. Lo sta diventando visto che qualche settimana fa una quindicina di Paesi ha chiesto alla Commissione europea di seguire il modello dell'accordo con l'Albania del governo italiano", ha detto.

Meloni ha poi annunciato che "i lavori della struttura di accoglienza per i migranti sono terminati. Qui si effettuerà lo screening sanitario, il fotosegnalamento mentre al porto di Shengjin potranno sbarcare solamente migranti salvati in acque internazionali da navi italiane e non potranno essere trasferite le persone fragili", ha spiegato. Nonostante al momento solo i lavori al porto di Shengjin siano terminati, la premier ha assicurato che entrambe le strutture, che dovranno lavorare assieme "saranno operative dal 1° di agosto. Partiamo per ora da più di mille posti che chiaramente arriveranno ai tremila previsti dal protocollo".

"La struttura per i migranti di Gjader avrà anche funzione di Cpr e ci sarà anche un'area di detenzione per coloro che dovessero commettere dei reati all'interno della struttura. La giurisdizione sarà italiana mentre il governo albanese concederà le sue forze di polizia per la sicurezza esterna", ha aggiunto la premier. L'accordo tra Roma e Tirana "funzionerà", assicura Meloni. "Allora avremo una gestione completamente nuova di questo dossier. L'accordo sarà replicato in altri Paesi. Abbiamo molti occhi puntati addosso ma vogliamo riuscire. La gestione dei servizi dei centri", ha proseguito "è stata affidata a Medihospes", cooperativa sociale che già si occupa di gestire diverse strutture simili.

"Per protocollo con Albania 670 milioni per 5 anni", dice Meloni

Meloni ha poi parlato dei fondi assegnati per l'attuazione del protocollo, una cifra "pari a 670 milioni di euro per cinque anni. Si tratta di 134 milioni di euro l'anno, il 7,5 per cento delle spese in territorio nazionale", ha dichiarato. "Siamo convinti che queste risorse non siano da considerarsi un costo aggiuntivo: perché i migranti condotti in Albania avrebbero dovuto essere comunque condotti in Italia e hanno un costo, e poi perché il piano può rappresentare un elemento di deterrenza. Noi consideriamo di abbattere i costi ancora di più, quindi non stiamo facendo spese aggiuntive ma un investimento", ha affermato.

"Non mi stupisce che l'opposizione sia contraria perché loro non vogliono risolvere il problema dell'immigrazione illegale". Per la premier le risorse "gettate dalla finestra" non sono quelle destinate all'intesa con Tirana ma "i 17 miliardi che sono andati nelle truffe del Superbonus. La vera ragione degli attacchi contro il protocollo Italia-Albania sui migranti non è il governo di Tirana ma posizioni ostili al governo italiano", ha aggiunto. "Il rischio che domani siano meno le nazioni che vogliono stringere accordi con noi è reale se questi attacchi dovessero proseguire. Mi auguro che ciò non comprometta l'attenzione che l'Italia riesce ad avere quando presenta proposte pragmatiche l'interesse nazionale nel suo complesso".

"L’opposizione parla di spot elettorale? Fa il suo lavoro, lo considero normale, ma tanto come si fa si sbaglia. Se io avessi smesso di governare in questo mese e avessi fatto campagna elettorale avrebbero detto che non governavo perché facevo campagna elettorale. Continuo a governare e mi dicono che faccio campagna elettorale perché governo. Qualcosa dovrò pur fare, perdonate, perché ho deciso di fare il mio lavoro, continuo a fare il mio lavoro. Quello che va avanti va raccontato e spiegato, piaccia o no all'opposizione. L’unica cosa che non posso fare, è che piacerebbe all’opposizione, è scomparire", ha proseguito la premier. "Ho detto che non avrei fatto campagna elettorale in questo mese e penso che si veda che non sto facendo campagna elettorale. Ho fatto un'unica manifestazione sabato scorso di chiusura della campagna elettorale e per il resto sto facendo il mio lavoro però vado a Caivano, è uno spot elettorale, vado in Albania, è uno spot elettorale, vado a sottoscrivere l'accordo di coesione, uno spot elettorale. Quindi che cosa avrei dovuto sospendere il lavoro del governo per un mese? Mi dispiace non me lo posso permettere. Io devo fare il mio lavoro ed è quello che sto facendo”, ha concluso.

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