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Meloni dice che il dossieraggio contro di lei è iniziato durante il governo Draghi: “Reato di eversione”

Nelle anticipazioni del libro di Vespa, la premier Giorgia Meloni evoca complotti contro di lei e contro la cerchia di persone a lei vicine: “Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo. Nella peggiore delle ipotesi siamo davanti al reato di eversione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La premier Giorgia Meloni torna a parlare di un complotto contro di lei e ai danni della sua maggioranza. Nelle anticipazioni del libro di Vespa, in uscita martedì 30 ottobre, dal titolo ‘Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa', Meloni torna sul tema.

"Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”.

Di un vero e proprio sistema politico-giudiziario aveva parlato quest'estate Alessandro Sallusti, in un editoriale sul Giornale, che in prima pagina titolava "Vogliono indagare Arianna Meloni". Il giornalista denunciava un vero e proprio "gioco di sponda" tra "giornali ostili, magistrati e sinistra"che nasconderebbe una "campagna per accerchiare la sorella della premier". E la premier, che in pieno agosto si trovava in vacanza nella masseria pugliese di Ceglie Messapica, trovava verosimile la ricostruzione, "d'altronde è uno schema visto e rivisto contro Silvio Berlusconi". Allora non era ancora nota l'inchiesta sul bancario di Bari, Vincenzo Coviello, che avrebbe spiato tra gli altri i conti correnti di Giorgia Meloni, di sua sorella, ma anche di altri ministri e vip. Il libro di Vespa è stato scritto sicuramente prima dell'inchiesta di Milano, uscita negli ultimi giorni, su una presunta associazione per delinquere, che operava per ‘bucare' le reti delle banche dati nazionali.

"Perché tanto accanimento su sua sorella Arianna? È la persona che il bancario di Bari ha spiato più di tutte…”, chiede Vespa. "Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: "Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto", con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio".

Nel suo libro, Vespa chiede ancora: "Qualcuno sostiene che lei sta pensando alle elezioni anticipate per capitalizzare il consenso". "Dicono un sacco di cose, tendenzialmente false – è la risposta della premier -. Ho smesso di leggere la rassegna stampa quando mi sono resa conto che almeno la metà delle cose che si scrivono non vengono scritte per raccontare un fatto, come dovrebbe essere, ma piuttosto per tentare di determinarne uno. È un tentativo di condizionamento al quale non mi presto".

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