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Cecilia Sala arrestata in Iran

Meloni da Trump, il Nyt: “La premier ha spinto aggressivamente su Sala”. Che cosa si sono detti

Giorgia Meloni ha incontrato il presidente eletto Donald Trump nella sua tenuta a Mar-a-Lago. Sul tavolo il caso di Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre. Secondo il Nyt la premier “ha premuto aggressivamente su questo” nel corso del vertice.
A cura di Giulia Casula
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Giorgia Meloni è volata negli Stati Uniti in visita dal presidente eletto Donald Trump. L'incontro si è svolto nella tenuta di Mar-a-Lago e subito dopo la premier è ripartita per fare ritorno in Italia.

A circa due settimane dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca, che avverrà il 20 gennaio, Meloni ha voluto incontrare il presidente eletto e alleato con cui si è confrontata su diversi temi.

Si è trattato di una visita lampo, ma sufficiente ad affrontare i dossier più caldi: dalla guerra in Ucraina, al tema dei dazi, fino al caso di Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre.

Meloni incontra Trump: sul tavolo il caso di Cecilia Sala

A confermare gli argomenti discussi dai due leader anche il vicepremier Matteo Salvini, che poco fa si è complimentato con i colleghi per aver parlato di "pace, di collaborazione industriale e commerciale, di sicurezza e della liberazione di Cecilia Sala. Mentre altri in Italia e in Europa lo attaccano e lo ignorano, noi diciamo Go Donald Go!", ha scritto su X.

Nella vicenda della giornalista infatti, anche gli Stati Uniti hanno un ruolo. Il regime di Teheran avrebbe fatto intendere di puntare a uno scambio di prigionieri, con Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere arrestato in Italia e ricercato dagli Usa con l'accusa di collaborare con il terrorismo.

Da più fronti Washington ha espresso le sue preoccupazioni rispetto a un eventuale rilascio di Abedini, che definisce "molto pericoloso" e di cui teme la fuga.

Nel corso dell'incontro a Mar-a-Lago, secondo i dettagli forniti dal New York Times, il caso della giornalista è stato al centro del tavolo dei due leader. Meloni in particolare, "ha premuto in modo aggressivo" su questo, avrebbe riferito una fonte informata sull'incontro.

Secondo fonti informate dell'Adnkronos, di una missione in Florida si era già parlato gli scorsi giorni ma le complesse trattative con l'Iran che avrebbe legato le sorti della giornalista all'arresto di Abedini hanno spinto per "un'accelerazione" del contatto diretto tra la premier e Trump.

Com'è andato il vertice

Per i media la visita sarebbe stata proficua. "Grande alleata, leader forte", sarebbero state le parole pronunciate dal futuro segretario di Stato Marco Rubio su Meloni quando è stato chiamato sul palco a Mar-a-Lago da Donald Trump, secondo quanto raccontato su X dal reporter del Wall Street Journal Alex Leary.

Al vertice erano presenti anche l'ambasciatrice italiana negli Usa Mariangela Zappia e i futuri ambasciatore statunitense e segretario del Tesoro, Tilman Fertitta e Scott Bessent.

Per il Nyt, la visita di Meloni consolida l'immagine della premier come di un'alleata cruciale per Trump in Europa. "Rafforza le speranze dei sostenitori della Meloni che la premier conservatrice italiana diventi l’alleata di riferimento di Trump in Europa", si legge.

In particolare, il ruolo centrale che Meloni potrebbe ricoprire è quello di "mediatrice" nei rapporti, talvolta tesi, tra il tycoon e gli altri leader europei. Soprattutto dopo la minaccia di Trump "di avviare una guerra commerciale con il continente, oltre a ridurre il sostegno americano ad alcuni Paesi della Nato e all’Ucraina nella guerra contro la Russia", prosegue il quotidiano.

Anche il Wall Street Journal ha riportato alcuni dettagli della visita. Meloni "ha davvero preso d'assalto l'Europa", avrebbe detto il leader Maga a proposito della premier. E ancora: "È molto emozionante, sono qui con una donna fantastica, il primo ministro italiano".

Trump poi, avrebbe mostrato a Meloni la première di un documentario incentrato sui ricorsi nelle elezioni del 2020 (quando denunciò brogli di massa e contestò il risultato elettorale), con un focus sugli sforzi dell’avvocato John Eastman.

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