Meloni corregge Giorgetti: “Non ci saranno sacrifici per famiglie”. Ma dimentica accise e tasse sulla casa
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni smentisce il suo ministro dell'Economia sulla manovra: "Leggo, in queste ore, alcune dichiarazioni fantasiose in base alle quali il governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini. È falso: questo lo facevano i governi di sinistra, noi le tasse le abbassiamo. La cultura politica di questo governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese e non di gravare ulteriormente sui cittadini. Nonostante dall'opposizione qualcuno vorrebbe l'introduzione – ad esempio – di patrimoniali e di ulteriori imposte, noi resteremo fedeli al nostro impegno che è quello di lavorare a una manovra che rilanci l'economia e migliori la vita degli italiani senza chiedere loro nuovi sacrifici", ha detto la premier in un video postato su X.
Meloni sembra aver dimenticato le parole del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, che durante un'intervista rilasciata a Bloomberg, giovedì scorso, aveva fatto andare giù la Borsa, dicendo che la prossima legge di Bilancio richiederà "sacrifici da tutti", perché risanare i conti pubblici come ci chiede l'Ue è uno sforzo che dovranno sostenere individui, Pubblica amministrazione, aziende grandi e piccole. Dopo le prevedibili polemiche, lo stesso ministro si è ritrovato ad aggiustare il tiro a proposito di un aumento generalizzato delle tasse, citando l'articolo 53 della Costituzione in base al quale tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva: "Il sistema tributario è informato a criteri di progressività", recita l'articolo in questione. Dal palco di Pontida domenica Giorgetti ha infatti spiegato che "È giusto che i sacrifici li faccia anche qualcun altro che i soldi ce li ha", perché "noi siamo dalla parte della gente che produce e lavora e oggi fa i sacrifici".
Il segretario della Lega Matteo Salvini a sua volta ha provato a rassicurare la platea di Pontida, spiegando che con la parola "sacrifici" Giorgetti si riferiva a "chi ha patrimoni miliardari", non a "chi ha mille euro sul conto corrente".
"Gli italiani tutti stanno tirando la cinghia – ha detto ancora Salvini – faccio l'esempio delle banche che l'anno scorso hanno guadagnato 40 miliardi di euro. Se uno ha guadagnato 40 miliardi, almeno una parte di questo enorme patrimonio può essere restituito agli italiani". Anche Tajani si è affrettato ad ammorbidire le dichiarazioni di Giorgetti: "Il ministro è stato male interpretato, non vuole aumentare le tasse". A preoccupare il centrodestra nei giorni scorsi è stata soprattutto l'ipotesi di una rimodulazione dell'Ires nella prossima manovra. Ma su eventuali misure che possano richiedere maggiori sforzi a banche, assicurazioni e imprese, Forza Italia si è detta assolutamente contraria.
Anche il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha ripetuto a SkyTg24 lo stesso concetto, chiarendo che con la prossima manovra le piccole imprese possono "assolutamente" stare tranquille che non ci sarà un aggravio di tasse. "Non ci saranno né sacrifici né un aumento del sistema fiscale – ha detto ancora il ministro – non si tratta di sacrifici, tantomeno per tutti. Anzi, Giorgetti ha annunciato di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale".
Ieri, durante l'audizione sul Psb presso le commissioni Bilancio riunite, Giancarlo Giorgetti, oltre ad aver ammesso che dopo la revisione al ribasso del Pil da parte dell'Istat sarà difficile una crescita dell'1% del Pil per il 2024, ha detto che "Farà sacrifici chi in questo momento può permettersi di farli". Giorgetti ha poi precisato che quando parlava di ‘sacrifici per tutti' stava rispondendo "alla comunità dei banchieri". Tutto chiarito dunque? Non proprio.
Nel suo intervento di ieri Giorgetti ha anche annunciato che ci sarà un aumento delle rendite catastali sugli immobili che sono stati riqualificati con il Superbonus. Non solo, è stato costretto anche ad ammettere che ci sarà un aumento sulle accise dei carburanti, ipotesi circolata nelle scorse settimane, che il Tesoro si era affrettato a smentire: "Abbiamo scritto allineamento, significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio. Dobbiamo calare quest'obbligo con gradualità". Il titolare di via XX Settembre ha però assicurato che "gli autotrasportatori hanno una disciplina specifica e non sono interessati dal cosiddetto allineamento delle accise". Difficile per il governo negare l'evidenza, e cioè che i cittadini si troveranno effettivamente a pagare più accise sui carburanti e tasse più alte sulla casa se hanno ristrutturato con i bonus edilizi.