Meloni convoca riunione G7: cosa si è deciso dopo l’invasione del Libano e l’attacco dell’Iran a Israele
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l'escalation in Libano delle ultime ore, ha convocato d'urgenza una conferenza telefonica con i leader del G7. La riunione si è resa necessaria dopo che l'aggravarsi della situazione, a seguito del lancio di circa duecento missili ieri sera da parte dell'Iran. Tel Aviv ha fatto sapere che risponderà all’attacco missilistico dell’Iran, che non ha precedenti. A sua volta Teheran ha replicato alla minaccia, dicendo che metterà in campo "una risposta più potente in caso di ritorsioni". Dopo l'invasione di terra israeliana nel Sud del Libano, secondo quanto ha dichiarato il primo ministro libanese Najib Mikati, il numero di persone sfollate in Libano è salito a 1,2 milioni.
"Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l'asse del male dell'Iran, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà, perché saremo uniti e, con l'aiuto di Dio, vinceremo insieme", sono state le esatte parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione video. "Salveremo i nostri ostaggi nel Sud, riporteremo i nostri residenti nel nord, garantiremo l'eternità di Israele", elencando gli obiettivi ufficiali dell'operazione, e pronunciando, diversamente da quanto fatto in precedenza, la parola "guerra".
Ma secondo il governo italiano una risposta diplomatica è ancora possibile. Lo ha ripetuto nell'Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, secondo cui "È essenziale disinnescare il confronto militare tra Israele ed Hezbollah". Ma il governo italiano ha detto molto chiaramente di non voler valutare eventuali sanzioni contro il governo di Netanyahu, ribadendo che c'è ancora "spazio per il dialogo e per la diplomazia".
Di cosa hanno parlato i leader del G7 durante la riunione presieduta da Meloni
"Nel corso della conversazione è stata reiterata la ferma condanna all'attacco iraniano contro Israele, si legge in una nota di Palazzo Chigi. In uno scenario in costante evoluzione, è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall'applicazione della risoluzione 2735 a Gaza e della risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese", si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi dopo la riunione.
"Nell'esprimere forte preoccupazione per l'escalation di queste ultime ore – si legge in una nota diffusa dopo la riunione da palazzo Chigi -, è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell'interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile. I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto", conclude la nota.