Sulle carceri è scontro Meloni – Schlein. La leader Pd: “Governo feroce coi deboli e tenero coi forti”
Le carceri italiane sono sovraffollate, è un dato di fatto. Per risolvere questo problema, secondo Giorgia Meloni, bisogna aumentare la capienza, non depenalizzare i reati. Parlando con i giornalisti a Tokyo, la presidente del Consiglio ha chiamato in causa Elly Schlein e il recente dibattito che si è sviluppato attorno al caso di Ilaria Salis e delle condizioni a cui sono sottoposti i detenuti anche in Italia. E ha detto: "Se la segretaria Elly Schlein ritiene che il problema del sovraffollamento carcerario si risolva, come ha fatto la sinistra in passato, togliendo i reati io non sono d'accordo: penso che si risolva aumentando la capienza nelle carceri, assumendo e sostenendo la polizia penitenziaria come il governo ha fatto, perché è l'unica risposta seria che può dare uno Stato".
Meloni ha anche aggiunto: "Se non c'è abbastanza spazio, la scelta di togliere i reati per fare in modo che persone colpevoli non seguano il corso dei procedimenti giudiziari non mi vede d'accordo, ma del resto non sono di sinistra, come si sa". Schlein invece accusa il governo di essere "feroce coi deboli e tenero coi forti”, bollando la linea di Meloni sulle carceri come "populismo penale".
Parlando del caso Salis durante la trasmissione L'Aria Che Tira su La7, la leader del Partito democratico aveva detto che il governo se ne fosse occupato "con enorme ritardo e in modo del tutto insufficiente", mentre avrebbe dovuto prendere subito posizione per portare la conazionale in Italia e farle scontare i domiciliari nel nostro Paese. "Quello che è accaduto lede anche i principi dello stato di diritto in Europa. Al Parlamento europeo i aspettiamo di sentire una ferma condanna anche da parte degli altri gruppi politici europei. L'Ungheria deve rispettare lo stato di diritto e i diritti delle persone ristrette perché in attesa di processo", aveva aggiunto. Per poi attaccare: "Ho trovato imbarazzante che quando tutta Italia si aspettava che Meloni ponesse la questione con il suo alleato, la notizia era invece che lei lo aspettava a braccia aperte nel suo gruppo politico europeo: lo può fare perché le sue braccia non sono incatenate come quelle di Ilaria Salis".
Non si è fatta attendere la replica di Meloni: "Non so cosa intenda Schlein sul grave ritardo del governo, ma se è più brava di noi sicuramente saprà cosa fare…".
A queste parole è seguita la contro-replica di Schlein: "Non so se siamo più bravi. Ma so che da mesi e mesi ci sono atti parlamentari depositati del Pd e delle opposizioni che chiedono al governo di intervenire a tutela di Ilaria Salis, detenuta in condizioni inumane in Ungheria. So che il governo ne ha parlato solo dopo che il mondo ha visto il guinzaglio e le catene, e che fino ad ora ha fatto poco o nulla per tutelare i diritti e la dignità di una cittadina italiana, e per riportarla in Italia. So che il governo Meloni ha taciuto sulla vicenda per mesi per non urtare il suo amico e alleato Orban. So che Giorgia Meloni, che non ha le mani incatenate come Ilaria Salis in Ungheria, le allarga per accogliere ‘a braccia aperte’ Victor Orban, presidente ungherese, nel suo partito dei conservatori europei".