Meloni contro le Ong, ma non dice cosa vuole fare con le navi cariche di migranti che sono ora in mare
In un punto stampa a Tirana, al termine del summit Ue-Balcani occidentali, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna a parlare della gestione dell'immigrazione. Secondo la premier da quando il suo governo si è insediato la questione degli sbarchi dei migranti è entrata finalmente nell'agenda di Bruxelles.
"Come Italia siamo in una tenaglia" costituita dalla rotta balcanica e da quella mediterranea "Per noi è importantissimo anche il tema della rotta balcanica, ma per la prima volta la commissione europea ha messo il tema della rotta mediterranea come prioritario" insieme alla "difesa dei confini. Non era mai accaduto. Oggi sì. Oggi viene considerato prioritario, la difesa dei confini esterni dell'Unione è considerata prioritaria, questo accade" anche "perché l'Italia ha posto il problema e ha segnalato che come lo abbiamo gestito fino ad ora purtroppo rischia di non risolvere il problema per nessuno, al di là dei casi singoli. Bisogna passare dal tema redistribuzione che non risolve il problema, al tema difendiamo i confini esterni del'Ue, fermiamo l'immigrazione illegale, occupiamoci di chi ha veramente bisogno che sono i rifugiati che, segnalo, non sono affatto la maggioranza di quelli che arrivano da noi e gestiamo l'immigrazione come va gestita l'immigrazione e i rifugiati come vanno gestiti i rifugiati. Sono due cose diverse. Una sinistra ideologica li ha trattati come se fossero la stessa cosa, ma quell'approccio è finito".
Meloni però non ha risposto a una domanda specifica sulle navi Humanity 1 di Sos Humanity e Geo Barents di Msf, che in questo momento sono nel Mediterraneo, che hanno a bordo diversi migranti: "La posizione del governo non cambia, dopodiché mi rendo perfettamente conto che la questione non vada affrontata così, va risolta con un approccio che non può essere solo italiano", ma si deve passare da un dibattito "poco fruttuoso di redistribuzione presunta e passare a un approccio per cui i confini esterni dell'Ue si difendono, distinguendo il tema della la protezione umanitaria e dei rifugiati dal tema dell'immigrazione, che va gestito con i decreti flussi. Su questo siamo orientati a lavorare, al di là dell'immediato".
Meloni ha assicurato che dopo il caso della nave umanitaria Ocean Viking non ci sono problemi con la Francia, nonostante le tensioni delle scorse settimane: "Non ho incontrato Macron, con la Francia i rapporti continuano, ci sono fior fiore di bilaterali con i nostri ministri, io e il presidente francese saremo al vertice di Alicante, poi al Consiglio europeo. Ma l'approccio verso i migranti non può essere un tema solo italiano. Si deve passare dalla redistribuzione presunta ai nuovi decreti sui flussi".
La presidente del Consiglio in Albania ha commentato così le critiche che sono arrivate da Bankitalia sulla manovra economica, e in particolare sul reddito di cittadinanza, sul tetto al contante a 5mila euro e sulla nuova soglia per i pagamenti con il Pos, che toglie l'obbligo ai commercianti di accettare pagamenti elettronici per importi inferiori a 60 euro: "La notizia per il governo è che sulle grandi voci di questa manovra non ci sono critiche sostanziali da parte di Bankitalia. Questa è la cosa più importante".
"Vuol dire – ha aggiunto – che, secondo me, è una manovra ben fatta, seria, che dà segnali importanti nella situazione in cui viviamo e con un tempo rispetto al quale non era scontato che si facesse una manovra politica, con scelte politiche. Con qualche giorno di stesura penso che abbiamo fatto un buon lavoro".