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Meloni contro il governo Draghi e i Dpcm: “Si continuano a limitare i diritti delle persone”

“Ma è normale che si proceda a limitare la vita delle persone, a limitare il loro diritto di lavorare, i diritti fondamentali in una civiltà come la nostra senza passare per il Parlamento della Repubblica italiana? Se i vaccini non dovessero essere abbastanza, se la prima dose non dovesse bastare, se alla fine non dovesse essere così efficace, andiamo avanti per 20 anni così?”: con queste parole Giorgia Meloni torna ad attaccare il governo di Mario Draghi, che sulla gestione dell’epidemia di coronavirus non sembra andare in direzione molto diversa dal suo predecessore.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni torna ad attaccare il nuovo governo guidato da Mario Draghi: "Arriva Speranza e ci dice che il governo procederà per Dpcm, esattamente quello che mi pareva tutti ormai contestassimo della politica di Giuseppe Conte. Ma è normale che si proceda a limitare la vita delle persone, a limitare il loro diritto di lavorare, i diritti fondamentali in una civiltà come la nostra senza passare per il Parlamento della Repubblica italiana?". La leader di Fratelli d'Italia è intervenuta a "Oggi è un altro giorno" in onda su Rai 1 e ha ribadito come l'esecutivo dovrebbe trovare un equilibrio tra la tutela della salute e il rispetto delle libertà dei cittadini: "Se i vaccini non dovessero essere abbastanza, se la prima dose non dovesse bastare, se alla fine non dovesse essere così efficace, andiamo avanti per 20 anni così?".

Sempre sui vaccini Meloni ha anche aggiunto: "Penso ci sia un problema di trasparenza e di serietà nella comunicazione, nella gestione dell'emergenza che non aiuta anche rispetto all'approccio dei cittadini. Già il fatto che l'Unione europea abbia secretato i contratti con le case farmaceutiche non è una cosa intelligente. L'unico modo per convincere la gente a vaccinarsi è spiegare bene come funzionano le cose e quindi segreti non possono esserci". E ha rincarato la dose sull'Ue, mentre proprio oggi i capi di Stato e di governo sono riuniti nel Consiglio europeo per fare il punto sulla campagna di vaccinazione contro il coronavirus: "Credo che l'Unione europea abbia dimostrato ancora una volta la sua inefficacia e anche questo credo che non abbia aiutato. C'è molta confusione e la confusione non aiuta".

La deputata romana ha poi concluso parlando del Comitato tecnico scientifico, che dallo scoppio della pandemia supporta il governo nella gestione dell'emergenza: "Dovrebbe esserci qualche virologo in più e potrebbe essere interessante un confronto tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico e le categorie produttive, particolarmente quelle più colpite".

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