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Meloni chiude la sua prima visita a Washington: come è andata la due giorni negli Stati Uniti

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha terminato la sua prima visita negli Usa da capo del governo italiano. Dopo il bilaterale con Biden il rapporto tra Italia e Stati Uniti ne esce rafforzato.
A cura di Annalisa Cangemi
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È terminata la due giorni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti, dove ha avuto un incontro bilaterale con l'inquilino della Casa Bianca Joe Biden. Per la leader di Fdi, che rientrerà domani a Roma, si è trattata della prima missione negli Usa da premier.

Il legame tra Italia e Stati Uniti ne esce rafforzato: il coordinatore per le comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto che Joe Biden e Giorgia Meloni hanno un "rapporto buono e produttivo".

Meloni è riuscita a portare a casa l'impegno di Biden per la stabilizzazione del continente africano, uno degli obiettivi principali per la premier, visto il boom di sbarchi registrato nell'ultimo mese. Meloni ha assicurato che c'è "grande condivisione" da parte americana sul "Piano Mattei" per l'Africa. Ma non è l'unico tema su cui Italia e Usa hanno trovato un'intesa. Oltre a ribadire infatti il sostegno del governo italiano all'Ucraina davanti all'invasione russa – il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha detto che Meloni è "un grande partner" in Ucraina – i due leader hanno discusso anche del rapporto con la Cina, dei cambiamenti climatici e e dei rapporti economici e commerciali tra Italia e Stati Uniti.

Il sostegno dell'Italia a Kiev al centro del bilaterale con Biden

Durante le dichiarazioni pubbliche prima del faccia a faccia a porte chiuse, Biden ha ringraziato il governo per l'assistenza fornita a Kiev, affermando che l'Italia "è forte" nel sostegno all'Ucraina. Un messaggio ribadito anche dalla premier, che si è dichiarata "fiera" del fatto che l'Italia "ha fatto la sua parte sin dall'inizio". La scelta italiana di sostenere Kiev senza esitazioni, che ha contribuito a consolidare negli ultimi mesi il rapporto tra il governo e l'amministrazione Biden, è stata ribadita anche alla conferenza stampa organizzata dalla presidente all'ambasciata d'Italia. "Rimanere al fianco dell'Ucraina rappresenta l'unica via per raggiungere una soluzione diplomatica al conflitto, e chi sostiene la bizzarra tesi per cui gli alleati di Kiev stanno favorendo la guerra si sbaglia: è esattamente il contrario", ha detto ai giornalisti, aggiungendo che avere aiutato l'Ucraina a resistere all'invasione per oltre 500 giorni significa "costruire uno stallo, che è la base negoziale più potente di tutte: la diplomazia ha bisogno di un certo grado di equilibrio, che abbiamo costruito in questo modo". 

L'impegno di Biden sul Piano Mattei per l'Africa

Per quanto riguarda invece il tema della stabilizzazione del Mediterraneo, alla luce anche delle crisi in corso in diversi Paesi africani e dell'imminente presidenza di turno italiana del G7, il colloquio con Biden ha rappresentato per Meloni una importante occasione per assicurarsi il sostegno di Washington al "Piano Mattei" per l'Africa. Alla Casa Bianca, la premier ha sottolineato che l'Occidente può giocare un "ruolo cruciale" in Africa, sottolineando la necessità di avviare una interlocuzione in buona fede con quelle nazioni che "hanno perso la fiducia nei nostri confronti", spesso a causa dello sfruttamento delle risorse naturali presenti nei loro territori. "Ignorare quanto sta accadendo in Africa rischia di essere un errore strategico sul piano geopolitico", ha spiegato Meloni in conferenza stampa, affermando di aver riscontrato, da parte di Biden, una grande attenzione ed interesse nei confronti della necessità di adottare un approccio più attento alle esigenze dei Paesi africani.

Nella dichiarazione congiunta divulgata al termine del colloquio è stato anche elogiato il lavoro di mediazione portato avanti dall'Italia nel quadro del processo che ha consentito di raggiungere un accordo tra la Commissione europea e la Tunisia, oltre alle conclusioni della Conferenza internazionale sulle migrazioni e lo sviluppo che si è svolta a Roma il 23 luglio scorso.

L'incognita del rinnovo del memorandum sulla Via della Seta

Meno risalto invece è stato dato al tema del memorandum sulla Via della seta, un patto a cui tiene molto il presidente cinese, Xi Jinping, e che il governo Meloni sarebbe intenzionato a non rinnovare (la scadenza è fissata a dicembre). Meloni non avrebbe alcun interesse a proseguire il memorandum siglato da Conte nel 2019, anche perché non è un mistero che Washington vorrebbe che l'Italia uscisse dall'accordo.

Durante la conferenza stampa però la premier si è limitata a dire di aver discusso il tema con Biden, specificando però che da parte dell'amministrazione americana non sono arrivate "richieste o pretese" esplicite in merito all'adesione dell'Italia all'iniziativa cinese.

La discussione, secondo la presidente, si è focalizzata piuttosto sulla necessità di mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento strategiche a livello globale: un tema sul quale ci sarebbe "grande convergenza" tra Italia e Stati Uniti. "La competizione proveniente da Paesi che non rispettano i nostri standard in termini di sicurezza, tutela dei lavoratori e rispetto dell'ambiente mette a rischio le nostre aziende: la mancanza di regole sta mostrando i propri limiti, e dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra l'apertura dei mercati e la necessità di rafforzare la convergenza tra i Paesi occidentali a tutela delle rispettive basi industriali", ha detto la premier.

Meloni però ha voluto anche rassicurare Pechino, con cui non ha alcuna intenzione di rompere i rapporti: in conferenza stampa ha annunciato che presto si recherà in visita in Cina: "Non è stata ancora calendarizzata, ma credo che debba essere una delle prossime missioni da organizzare", ha spiegato.

L'incontro con Henry Kissinger

Dalla Cina, inoltre, è recentemente tornato l'ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, che la premier ha incontrato questo pomeriggio a Villa Firenze, residenza dell'ambasciatrice d'Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia.

L'ex segretario di Stato, è "una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia", ha detto la premier, ringraziandolo "per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità". Alle 18 (la mezzanotte italiana) a Villa Firenze si terrà un ricevimento, che sarà l'occasione per incontrare la comunità italiana che rappresenta un fondamentale elemento dell'amicizia tra Italia e Usa.

Questa mattina Meloni si era invece recata in visita al cimitero di Arlington, in Virginia, per partecipare alla cerimonia di cambio della guardia, deporre una corona di fiori alla tomba del milite ignoto e rendere omaggio agli italiani sepolti nella struttura.

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