Meloni chiude la porta del Viminale a Salvini: “Sarebbe ottimo ministro dell’Interno, ma no rimpasti”
Brutte notizie per Matteo Salvini, che per il momento sembra dover rinunciare all'incarico di ministro dell'Interno. La questione di un eventuale rimpasto di governo, ventilata nelle ultime settimane, ha incontrato il parere contrario della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Che si è anche espressa sulle prossime elezioni regionali (soprattutto in Veneto) e la questione del terzo mandato.
"Rimpasto? Non sono favorevole"
"Non sono tendenzialmente favorevole", ha detto Meloni, affermando con una battuta che è "dalla seconda settimana di governo" che sui giornali si parla di possibili rimpasti. È vero, però, che negli ultimi mesi sono emersi dei ‘buchi' nella formazione di governo. Il ministro della Cultura Sangiuliano ha dato le dimissioni dopo il caso Boccia, il collega agli Affari europei Fitto è andato a ricoprire l'incarico di commissario Ue a Bruxelles. Hanno lasciato l'incarico tre sottosegretari: Montaruli all'Università, Sgarbi alla Cultura, Bignami ai Trasporti.
Soprattutto, dopo l'assoluzione in primo grado di Matteo Salvini nel processo Open Arms il leader della Lega è tornato a parlare di un incarico da ministro dell'Interno. Meloni, però, di fatto ha chiuso la questione: "Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro degli Interni", ha detto, e ha ammesso che "in assenza del procedimento giudiziario avrebbe chiesto e ottenuto" di sedere al Viminale. Ma poi ha aggiunto: "Anche Piantedosi è un ottimo ministro. Non credo che al momento questo sia all’ordine del giorno".
Un'altra delle figure più citate quando si parla di un eventuale rimpasto è la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Indagata in più di un procedimento penale, nelle prossime settimane potrebbe arrivare per lei un rinvio a giudizio. Ma Meloni non ha chiarito se, in caso di processo, chiederà a Santanchè di fare un passo indietro e dimettersi: "Vediamo cosa deciderà la magistratura, poi ne parlerò con lei".
Regionali in Veneto 2025: "Candidato FdI da tenere in considerazione"
Subito dopo, alla presidente del Consiglio è stato chiesto come intende gestire la questione delle elezioni regionali, su cui il centrodestra rischia di spaccarsi. Con Luca Zaia in scadenza di secondo mandato, infatti, la Lega vorrebbe consentirgli di ricandidarsi per un terzo. In alternativa, infatti, è probabile che il candidato scelto non sarà leghista, ma di Fratelli d'Italia. Questo significherebbe, per il Carroccio, perdere la guida di una Regione ‘storica'.
"Credo che quella di Fratelli d'Italia sia un'opzione che deve essere tenuta in considerazione", ha detto Meloni. Che poi ha provato a spegnere le polemiche: "Su queste vicende bisogna discutere con gli alleati con serenità, ed è quello che faremo. Ci sono diverse elezioni regionali importante e delicate quest’anno, abbiamo già iniziato a parlarne con Matteo Salvini, Antonio Tajani e gli altri. Non credo che su questo il dibattito tramite la stampa aiuti".
L'obiettivo, ha detto, "è vincere le elezioni e dare ai cittadini di queste Regioni la proposta migliore. Non ho mai amato, e non lo faccio adesso, il fatto che ci si parli tramite la stampa. Ne parleremo prima noi, poi lo comunicheremo alla stampa quando abbiamo deciso".