Elezioni europee 2024

Meloni chiama Schlein: “Elly, sono una leader democratica o un dittatore? Rispondi, non scappare”

Dal palco di piazza del Popolo, la presidente Meloni ha chiamato in causa Elly Schlein chiedendole conto di una dichiarazione del commissario europeo Nicolas Schmit: “Elly, è una domanda semplice: condividi sì o no che io non sia una leader democratica?”. Schlein ha replicato: “Faccio fatica a capire che lingua sta parlando Giorgia Meloni, che film sta vedendo”.
A cura di Luca Pons
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Duro scontro a distanza tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta a Roma per chiudere la campagna elettorale di Fratelli d'Italia, e la segretaria del Pd Elly Schlein. Durante il suo comizio davanti a una piazza del Popolo non piena, infatti, Meloni prima ha affermato che "ora lo sport nazionale della sinistra è quello di dipingere l'Italia come una nazione dove lo Stato di diritto è sospeso", poi ha ricordato alcune affermazioni di Nicolas Schmit, attuale commissario europeo al Lavoro, che sarà il candidato del gruppo europeo Socialisti e democratici (di cui fa parte il Pd) come prossimo presidente della Commissione europea. Dopo averlo fatto, ha alzato i toni chiamando direttamente in causa Schlein, che ha risposto da Milano: "Non so che film ha visto Meloni".

Schmit, durante un dibattito tra candidati, aveva affermato: "I partiti del gruppo dei Conservatori non sono democratici". Il gruppo dei Conservatori è quello di cui fa parte anche Fratelli d'Italia, e Meloni ne è la presidente. La premier quindi ha colto l'occasione, davanti alla piazza, per attaccare: "Io, che presiedo il governo italiano grazie al voto degli italiani, non sarei una leader democratica. Chiedo pubblicamente alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein di dire se condivide o no queste parole".

Meloni ha poi iniziato a insistere con veemenza: "Non scappi anche stavolta. Elly! Elly, è una domanda semplice: condividi sì o no che io non sia una leader democratica? Non scappare anche stavolta Elly, per favore rispondi alla domanda". La premier ha esteso il ragionamento alle sue conseguenze più estreme, ma non prima di essersi concessa un balletto sul coro di ‘Giorgia, Giorgia'.

Ha continuato: "E se non sono un leader democratico cosa sono? Un dittatore? E se sono un dittatore, cosa si fa, la lotta armata per depormi?". Per poi concludere: "Sono dichiarazioni deliranti e irresponsabili, di gente che per raggranellare mezzo voto scherza con il fuoco". E ancora, a Schmit: "Spero si renda conto di quel che ha detto, fornisce alibi agli estremisti per avvelenare le democrazia con odio politico".

Da parte sua, Schlein ha risposto dall'evento del Partito democratico a Milano: "Sto leggendo delle cose, faccio fatica a capire che lingua sta parlando Giorgia Meloni, che film sta vedendo". Per Schlein, la presidente del Consiglio "vede un altro Paese. L'altro giorno mi ha attaccata dopo aver detto che la sinistra cancella l'identità. Io ho risposto che lei non si rende conto che in un anno e mezzo che governa sta cancellando la libertà delle persone".

"Perché – ha continuato la segretaria – se hai un salario da fame, mentre lei blocca il salario minimo, e non riesci a pagarti l'affitto mentre lei cancella 330 milioni di fondo affitto, se non riesci a curarti perché tagliano la sanità pubblica, non hai piena libertà in questo Paese. Noi continuiamo a inchiodare questo governo su una gigantesca questione sociale e salariale che Meloni continua a cercare di eludere con armi di distrazione di massa e che il Pd non è disposto ad accettare".

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