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Elezioni politiche 2022

Meloni apre alla Bicamerale, Letta: “No al presidenzialismo, destra vuole mandare a casa Mattarella”

Giorgia Meloni rilancia il presidenzialismo e apre a una Bicamerale. Ma Enrico Letta mette in chiaro: “Il cuore della Costituzione non si tocca”. E accusa la destra di voler mandare a casa Mattarella.
A cura di Annalisa Girardi
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Enrico Letta ancora contro il presidenzialismo, rilanciato invece in questa campagna elettorale da Giorgia Meloni. Che ha promesso, in caso di vittoria del centrodestra, di modificare la Costituzione prevedendo l'elezione diretta del capo dello Stato. Ma il segretario del Partito democratico mette in chiaro: "Il cuore della Costituzione non si tocca". Pur aprendo a una riforma per quanto riguarda alcune parti della Carta, di concerto con tutti gli altri partiti: "Se vinceremo anche noi vorremo discutere di riforma della Carta insieme con le altre forze politiche, però le nostre saranno riforme delle parti non essenziali della Costituzione. E comunque lo faremo anche dall'opposizione", ha precisato.

E in un'intervista con La Stampa, il leader dem ha aggiunto: "Tutta questa fretta, questo ardore, nascondono il vero obiettivo della destra: mandare a casa Sergio Mattarella. Berlusconi se l’è lasciato sfuggire, l’intenzione è chiarissima, ma noi ci opporremo in ogni modo".

Insomma, ok alle riforme costituzionali se c'è da ammodernare e migliorare l'impianto istituzionale del Paese. Ma no al presidenzialismo come facile scorciatoia. "È un modo populista di dire ai cittadini: guardate, le cose non vanno bene, datemi tutti i poteri in mano e risolvo io. La verità è che sanno benissimo che non sarebbero in grado di governare un momento così difficile e si stanno costruendo l’alibi perfetto per non farlo", ha proseguito Letta.

No al presidenzialismo, dice Letta, anche in caso di Bicamerale, la commissione parlamentare per le modifiche alla Carta lanciata da Meloni. Non basta aprire alle altre forze politiche, spiega il segretario dem, perché se i sondaggi hanno ragione dopo il 25 settembre comunque la stragrande maggioranza di parlamentari apparterrà a un gruppo. "L'effetto combinato di questa legge elettorale e della riduzione del numero dei parlamentari fa sì che se la destra prendesse il 40%, e il fronte opposto si dividesse in parti uguali, a Meloni, Salvini e Berlusconi andrebbero il 70% dei seggi. Per questo ho fatto un appello al voto utile: siamo gli unici che possono vincere nei collegi uninominali, è incontestabile".

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