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Meloni alle Regioni: “Miope concentrarsi su aumento risorse per la Sanità, spendiamo bene quelle attuali”

La premier Meloni dal teatro Carignano di Torino parla dei tagli alla sanità: “L’obiettivo è costruire un sistema sanitario efficiente, sarebbe miope concentrare tutta la discussione sull’aumento o meno delle risorse. Dobbiamo concentrarci anche su come quelle risorse vengono spese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il Piano Mattei per l'Africa è un progetto strategico italiano su cui puntiamo a coinvolgere l'Europa soprattutto, che stiamo elaborando, che porteremo in Parlamento" e sul quale "chiederemo il coinvolgimento di tutti". La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal teatro Carignano di Torino, torna a parlare del Piano Mattei per l'Africa, un piano che l'esecutivo sta ancora elaborando, e che la premier assicura che verrà presto presentato in Parlamento e ai Paesi africani. La presidente del Consiglio e leader di Fdi lo spiega nel discorso di chiusura della due giorni del festival delle Regioni. Al termine dell'intervento conclusivo si avvierà verso il Parlamento Subalpino al Museo Risorgimentale per la celebrazione dei 40anni della Conferenza Stato – Regioni.

"La crisi dell'energia ci ha mostrato quanto esposta fosse la nostra economia alla dipendenza da altri Paesi. L'Africa ha molta energia, e dobbiamo lavorare con strategia insieme con i Paesi africani come vogliamo fare con il Piano Mattei. Noi siamo una piattaforma nel Mediterraneo e l'Italia può diventare un hub dell'approvvigionamento energetico per l'Europa, lavorando con i Paesi africani, ed è quello che vogliamo fare e stiamo facendo", spiega.

Il tema dell'approvvigionamento energetico per Meloni va risolto proprio restituendo al Mediterraneo "la sua centralità e la capacità di essere un ponte tra due continenti".

"È una scelta di strategia. L'Africa non è un continente povero, è potenzialmente un enorme produttore di energia. Allora occorrono investimenti strategici, reti di collegamento e infrastrutture. Le scelte strategiche sono mancate nel passato all’Italia e all’Europa".

La scorsa settimana il Pd ha incalzato il ministro degli Esteri Tajani proprio su questo tema, chiedendogli di condividere con il Parlamento e con le opposizioni qualche anticipazione del piano, una stima delle risorse, almeno un sito di presentazione o una scheda riassuntiva, per poterlo valutare. Ma il ministro degli Esteri Tajani si è limitato a dire che il Piano Mattei è sostanzialmente un nuovo approccio, un "partenariato, una relazione tra pari". E ha aggiunto che il governo sottoporrà alcune proposte ai governanti africani al vertice di Roma del 5 e 6 novembre.

Un passaggio anche sull'autonomia differenziata, che per Meloni "proseguirà senza stop". "Penso che l'autonomia sia l'occasione per costruire un'Italia più unita, più coesa, più forte, a cui a tutti i cittadini venga assicurato lo stesso livello di servizi", nel rispetto del principio di sussidiarietà".

"Quello che abbiamo davanti è l'anno delle riforme", dice, rilanciando l'introduzione del premierato, su cui sta lavorando la ministra Casellati. "Quello che è sbagliato nel sistema è che quando non c'è stabilità non si riesce a lavorare su quello che non torna immediatamente come consenso".

Il punto conclusivo è la questione della Sanità. "Il governo lavora per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, pronti a qualsiasi tavolo di confronto, per capire quali siano le modalità migliori per raggiungere questo obiettivo", alle condizioni attuali. "Penso che l'obiettivo principale sia la sostenibilità del Sistema sanitario in un quadro complesso, che vede l'incremento dell'età media e l'aumento delle patologie collegate all'età, il costo elevato di farmaci innovativi, e diversi altri fattori. L'obiettivo è costruire un sistema sanitario efficiente, sarebbe miope concentrare tutta la discussione sull'aumento o meno delle risorse. Dobbiamo concentrarci anche su come quelle risorse vengono spese, perché non basta aumentare le risorse se poi queste vengono spese in modo inefficiente", spiega, con un riferimento alla tabella di previsione tecnica della Nadef, secondo cui cala l'incidenza della spesa per la sanità sul Pil: in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, si passa dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno.

"Abbiamo appena approvato la Nadef, i margini di manovra sono limitati, anche per quello che abbiamo ereditato da una politica con un orizzonte troppo breve. L'impegno è abbattere le liste di attesa" e prevedere risorse per il personale.

Bisogna lavorare passo dopo passo: il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura. Possiamo cadenzare gli interventi, non si può fare tutto subito, non ci prendiamo in giro: le priorità sono molte ma le risorse sono poche. Il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura, si possono cadenzare gli interventi. Il tema dei salari è stata la priorità di questo governo in una situazione in cui l'inflazione mordeva".

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