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Meloni alla Casa Bianca vede Biden: rapporti con la Cina e crisi migratoria al centro del bilaterale

Meloni è arrivata negli Stati Uniti, dove alle 15 (21 ora italiana) entrerà per la prima volta nello Studio Ovale per un bilaterale con il presidente Joe Biden.
A cura di Annalisa Cangemi
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La premier Giorgia Meloni è appena atterrata a Washington, per la sua prima missione negli Stati Uniti. Alle 21, ora italiana, la presidente del Consiglio  entrerà per la prima volta nello Studio Ovale per un incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In mattinata sarà invece al Congresso americano per incontrare i leader di diversi gruppi parlamentari Usa.

Sul tavolo ci sono alcuni temi caldi. Oltre a rinnovare l'impegno dell'Italia nel continuare a sostenere pienamente l'Ucraina di fronte all'aggressione della Russia, Meloni infatti cercherà di ottenere l'aiuto del presidente Usa per la gestione dei rapporti con i Paesi africani, per tentare di stabilizzare il continente africano e per risolvere la questione che più preoccupa il suo esecutivo, e cioè il problema degli arrivi in Italia dei migranti che partono dalle coste del Nord Africa.

Il timing gioca a favore di Meloni, non solo per il colpo di Stato in Niger, ma anche perché l'incontro avviene pochi giorni dopo la Conferenza di Roma sulla migrazione e lo sviluppo, il vertice Fao e la firma dell'accordo Ue-Tunisia e permetterà a Meloni di porre l'accento sull'attuale strategia italiana verso il Mediterraneo e l'Africa (il cosiddetto ‘Piano Mattei'), sul lavoro che Italia e Unione europea stanno portando avanti proprio sul dossier immigrazione e su quello che riguarda le sfide energetiche, temi questi che saranno anche al centro della prossima presidenza italiana del G7.

In cambio Biden potrebbe chiedere al governo italiano di prendere una posizione chiara nei confronti di Pechino, e in particolare sul memorandum sulla Via della Seta, visto che il governo italiano dovrà decidere entro dicembre se rinnovare o annullare l'accordo commerciale, firmato dall'allora premier Giuseppe Conte nel 2019. È altamente improbabile però che Meloni possa annunciare ufficialmente l'orientamento italiano sulla Belt and Road Iniziative mentre si trova in missione negli Stati Uniti, perché una dichiarazione di questo tipo potrebbe irritare Xi Jinping. Naturalmente il governo italiano cercherà di trovare un punto di equilibrio, perché la Cina è diventata un interlocutore imprescindibile nelle relazioni internazionali e dunque Meloni intende perseguire con Pechino un rapporto equilibrato e di dialogo responsabile, spiegano fonti diplomatiche ad Agi.

È chiaro, scrive la Repubblica, che Biden non pretenderà da parte di Meloni una rottura delle relazioni con la Cina, ma gli Usa si aspettano che l'Italia esca dal Memorandum. Meloni potrebbe comunque chiedere a Biden su quali dossier la collaborazione con la Cina può proseguire, e su quali settori invece i rapporti vanno interrotti. "Sarà l’Italia – ha detto il portavoce della Casa Bianca Kirby – a decidere se e quando lasciarla. È chiaro però che sempre più Paesi nel mondo sono arrivati alla conclusione che gli accordi con la Cina sono pericolosi". Fino ad ora Meloni non si è espressa sul punto, ma questa potrebbe essere l'occasione giusta per chiarire la posizione italiana sul patto.

La Casa Bianca in una nota ha confermato che Biden riceverà Giorgia Meloni alla Casa Bianca alle 15 ora locale "per riaffermare il forte rapporto tra Stati Uniti e Italia". Il presidente americano e la premier italiana "discuteranno gli interessi strategici comuni, tra cui il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione della Russia, gli sviluppi in Nord Africa e un maggiore coordinamento transatlantico rispetto alla Cina". Biden e Meloni inoltre parleranno anche della "prossima presidenza italiana del G7 nel 2024".

Biden però dovrà stare attento anche al consenso interno, perché la vicinanza con una leader di un governo di destra come Meloni, potrebbe mettere in cattiva luce la sua amministrazione dinanzi agli elettori. Per esempio sulla questione dei diritti umani e dei diritti Lgbt, come ha dimostrato il briefing del portavoce John Kirby. I giornalisti americani hanno domandata se il presidente Biden non si senta a disagio con una leader della destra europea: "Biden si è trovato molto bene a lavorare con Meloni, c’è un grande allineamento tra Italia e Stati Uniti su tantissime questioni internazionali. L’Italia è stata di grandissimo sostegno sull’Ucraina", ha risposto Kirby, aggiungendo che "Gli italiani scelgono chi eleggere come leader e il Presidente lo rispetta".

Alla domanda se gli Usa abbiano rinunciato a basare la loro politica estera sulla difesa dei diritti umani, il portavoce ha chiarito senza mezzi termini la posizione dell'amministrazione Biden: "Gli Stati Uniti non sono mai stati timidi quando si tratta di affrontare questioni legati a diritti umani, civili e libertà d’espressione, e continueranno a far sentire la loro voce". Il che significa, spiegano gli inviati di La Repubblica Tommaso Ciriaco e Paolo Mastrolilli, che in questa fase le sfide geopolitiche di Ucraina e Cina sono prioritarie, ma in futuro lo scenario potrebbe cambiare, anche perché negli Stati Uniti i gruppi elettorali che non vedono di buon occhio le politiche di Meloni sono decisivi per la rielezione di Biden.

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