Meloni al Consiglio d’Europa, Macron: “Non bisogna lasciare l’Italia sola sui migranti”
Giorgia Meloni è volata a Reykjavik per partecipare al Consiglio d'Europa, dove vedrà anche gli altri capi di Stato e di governo. Tra questi anche Emmanuel Macron. E dopo le ultime polemiche con la Francia sulla gestione dei flussi migratori, l'attenzione su un possibile bilaterale è alta: "Macron? Avrò modo di vedere tutti, da qui vado direttamente in Giappone per il G7. Saranno lunghe giornate in cui tutti parleremo con tutti, ma ho già risposto su questo. Non è una materia che a me interessa particolarmente", ha detto la presidente del Consiglio, rispondendo a una domanda dei giornalisti che le chiedevano se avrebbe visto il presidente francese al vertice in Islanda.
"A me interessano le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire, senza tentennare. Questo a me interessa, il resto sono solo questioni di politica interna e le lasciamo alla politica interna", ha aggiunto la leader di Fratelli d'Italia.
A Reykjavik i leader europei si sono riuniti nel Consiglio d'Europa, nato con lo scopo di difendere i diritti fondamentali e quello internazionale. Che ora, ha proseguito Meloni, "sono sotto attacco con la guerra di aggressione russi in Ucraina". La presidente del Consiglio ha poi aggiunto: "Li abbiamo dati troppo a lungo per scontati. Quindi questa istituzione deve essere presente".
E ancora: "Tra l'altro voglio ricordare l‘idea di un vertice che non si celebra dal 2005 è venuta proprio a Torino. Sono contenta che abbiamo avuto un ruolo in questo senso. Oggi ribadiamo l'unità dell'Europa di fronte a valori che in Ucraina sono stati colpiti: la democrazia, la libertà, l'indipendenza".
Meloni ha poi concluso: "Questa è l'immagine di un'Europa unita e che agisce concretamente. Noi non accetteremo che la forza del diritto soppiantata da quella del più forte. Se saltano le regole del diritto internazionale, questo accade ed è un mondo che non conviene a nessuno. Quello che stiamo dando oggi è un segnale molto importante".
Macron: "L'Italia non va lasciata sola nella gestione dei migranti"
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, è stato a sua volta intercettato dai giornalisti presenti a Reykjavik. A una domanda di Bfm tv sul possibile incontro con Meloni, ha risposto: "Lavoreremo insieme. Penso che ci sarà l'occasione di incontrarci e di scambiare i nostri punti di vista. Bisogna lavorare con tutti gli Stati membri dell'Ue, è la mia filosofia". Macron ha poi concluso con una dichiarazione conciliante, sostenendo l'Italia proprio sul tema dei migranti, quello da cui sono nate le polemiche tra i due governo: "Spero di cooperare con l'Italia sui migranti perché non si può lasciare il Paese solo". Dobbiamo poter accogliere chi viene da Paesi in guerra, serve la solidarietà europea e l'efficacia delle nostre frontiere comuni", ha aggiunto Macron. "Non sottovaluto che l'Italia è il paese di primo approdo: subisce forte pressione e non si può lasciare sola. Dobbiamo costruire soluzioni comuni". Durante il vertice, Meloni e Macron si sono salutati e fonti italiane hanno parlato di un clima di "grande cordialità".
Meloni all'apertura: "Rispetto dell'essere umano va protetto da tecnologie che possono surrogare capacità umane"
Nel suo discorso durante l'apertura dei lavori del vertice, Meloni ha aggiunto che l'Italia "farà la sua parte per garantire all'Ucraina il futuro europeo che merita. Per questo l'Italia ha aderito all'accordo promosso dal Consiglio d'Europa di un registro dei danni di guerra, perché non ci sia impunità".
La presidente del Consiglio ha poi allargato il discorso: "L'Italia si impegna per difendere i valori fondanti della nostra comune identità europea, partendo dal principio fondamentale: la centralità della persona, il rispetto di ogni essere umano e della sua sacra unicità. Questo è un valore che siamo chiamati a proteggere su molti fronti". Tra questi ci sono "le nuove sfide della nostra epoca. La scienza e la tecnologia corrono veloce: penso all'ingegneria genetica, all'intelligenza artificiale, alle questioni bioetiche. Penso al rischio che correremmo se considerassimo questi domini delle zone franche senza regole". Ci si troverebbe, ha detto, in un mondo in cui "le capacità umane vengono sostituite, o surrogate".