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Medici verso lo sciopero contro il governo: “Stipendi bassissimi, il ministro Schillaci ci convochi”

La manovra 2025 non è bastata per niente a risolvere i problemi della sanità pubblica: ora i medici, e con il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, hanno annunciato che a breve potrebbero indire uno sciopero. Anelli ha chiesto un “tavolo permanente” al ministro Schillaci, che si è detto disponibile all’incontro.
A cura di Luca Pons
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A poche settimane dall'approvazione della legge di bilancio, e meno di due mesi dall'ultimo sciopero della sanità, i medici tornano a protestare contro il governo Meloni. È stato Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), a sollevare la questione: "Il malcontento dei medici sta crescendo. Le risorse economiche stanziate con l'ultima legge di Bilancio non bastano e gli stipendi restano tra i più bassi in Europa, vicini a quelli dei Paesi dell'Est, con molti professionisti che scelgono di lasciare".

C'è anche una data segnata, da cui dovrebbe emergere la prossima mobilitazione: il 25 gennaio, l'ordine e i sindacati si incontreranno. "Si va verso lo sciopero della categoria o una manifestazione pubblica imponente se non si registreranno cambiamenti concreti", ha detto Anelli all'Ansa. La richiesta è chiara: "Schillaci apra subito un tavolo permanente con le organizzazioni mediche".

Le trattative per un nuovo contratto di categoria proseguono: dopo che a inizio dello scorso anno è entrato in vigore il rinnovo per il 2019-2021, ora si tratta per il periodo 2022-2024. Il problema, ha detto Anelli, è che "aumenti non ce ne sono: i 17 euro al mese previsti, infatti, sono davvero nulla". Gli interventi del governo finora non sono serviti: "Non ha avuto effetto il fatto di aver defiscalizzato una parte del lavoro aggiuntivo per smaltire le liste di attesa, perché una norma del contratto blocca le ore aggiuntive al tetto del 2021".

La risposta del ministro Schillaci

Da parte sua, il ministro della Salute Orazio Schillaci si è detto disponibile all'incontro, ma ha fatto delle precisazioni: "Io ho sempre incontrato i medici. Li incontro quotidianamente e quindi non ho problemi a incontrare né i sindacati né il rappresentante della Federazione degli ordini", ha detto ai cronisti: "Ma un conto è essere il presidente della Federazione un conto è fare il sindacato. Quindi vediamo chi incontrare e perché".

Insomma, un'apertura parziale. Il ministro ha anche detto che "il governo sa benissimo" che servono risorse per la sanità, "tanto che in finanziaria ci sono 5 miliardi e 100 milioni di euro per l'anno prossimo, una cifra record". Schillaci ha insistito: "Io da sempre ho detto che la vera forza del Servizio sanitario nazionale è il capitale umano, sappiamo benissimo che non possiamo migliorare il Ssn senza l'ingresso di nuove forze, soprattutto di giovani, nei vari ruoli". Su questo, ha concluso, "c'è assolutamente il nostro impegno e la nostra volontà di attuare un piano e un programma di arruolamento di giovani per le varie professioni sanitarie".

Il prossimo contratto in arrivo, di quanto aumenta lo stipendio dei medici

Dopo le parole del presidente dell'ordine è arrivata una mossa dall'Aran, l'organo che rappresenta lo Stato nelle contrattazioni collettive del settore pubblico. Il presidente Antonio Naddeo ha detto che per il contratto del comparto Sanità sono ore decisive, e che i sindacati sono convocati per oggi e domani per "chiudere questa partita".

Il rinnovo, stando a quanto riportato da Aran, porterebbe a un aumento medio da 172,37 euro al mese per tredici mensilità, ovvero il 6,8% in più di adesso. Sarebbero previste indennità specifiche per il pronto soccorso e per l'infermieristica. È un "impegno economico significativo", secondo Naddeo. In più ci sarebbero più tutele contro le aggressioni, il potenziamento della formazione e più misure per bilanciare vita e lavoro.

In più, i fondi stanziati nell'ultima legge di bilancio permettono già di prevedere che nel prossimo contratto, quello del 2025-2027, si andrà verso un "incremento medio del 6,93%, pari a 183,98 euro mensili". Per questo, chiudere la trattativa in corso adesso sarebbe importante anche per "costruire il futuro del settore e avviare presto il prossimo rinnovo".

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