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Covid 19

Medici, dentisti, infermieri e anche farmacisti: chi somministrerà il vaccino anti-Covid

Il decreto Sostegni, varato dal Consiglio dei ministri venerdì, prevede lo stanziamento di 5 miliardi di euro per la sanità, di cui gran parte destinati ai vaccini anti-Covid. Altra novità riguarda le categorie che potranno somministrare le dosi: non solo medici, infermieri, specializzandi e odontoiatri, ma anche i farmacisti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Medici, specializzandi, dentisti, infermieri, farmacisti: sempre più operatori del sistema sanitario vengono coinvolti nella somministrazione dei vaccini anti-Covid. Il decreto Sostegni, approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, punta a incentivare la somministrazione delle dosi da parte di più categorie di sanitari. E lo fa anche stanziando ben 5 miliardi di euro per la sanità, di cui 2,1 destinati solamente all’acquisto dei vaccini. A questi si aggiungono 700mila euro per i farmaci anti-Covid, oltre alle risorse per coinvolgere sempre più operatori sanitari nella campagna vaccinale. A somministrare il vaccino potranno essere diverse categorie di medici, tra cui anche gli specializzandi. Poi ci saranno infermieri, dentisti e anche farmacisti, che potranno vaccinare contro il Covid anche senza la supervisione del medico.

Medici, odontoiatri e specializzandi effettueranno vaccinazioni

Il governo prevede uno stanziamento da 345 milioni di euro per il coinvolgimento nella campagna vaccinale dei medici di medicina generale, dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni, dei pediatri, degli odontoiatri e dei medici di continuità assistenziale. Possibile anche il reclutamento degli specializzandi: possono essere arruolati fin dal primo anno di corso per le vaccinazioni, attraverso contratti a tempo parziale e con attività svolta fuori dall’orario dedicato alla formazione specialistica. Le aziende sanitarie, inoltre, possono ricorrere alle prestazioni aggiuntive di medici, infermieri e assistenti sanitari dipendenti, anche in deroga ai limiti di spesa per il personale e con un importo massimo complessivo di 100 milioni di euro.

Governo punta a somministrazione dosi in farmacia

Novità anche per gli infermieri: potranno somministrare il vaccino fuori dall’orario di servizio senza che vengano applicate incompatibilità per lo svolgimento dell’attività vaccinale. Decade quindi la clausola di incompatibilità con altri rapporti di lavoro e il divieto di cumulo di impieghi e incarichi. C’è poi il capitolo dei farmacisti: sarà possibile effettuare la somministrazione delle dosi in farmacia, senza la supervisione dei medici. Per farlo serviranno degli accordi da stipulare con le organizzazioni sindacali delle farmacie: in questi accordi devono rientrare anche i requisiti minimi strutturali relativi ai locali in cui somministrare i vaccini, oltre che le misure di sicurezza previste per gli assistiti. Per la somministrazione delle dosi da parte dei farmacisti non si prevede nessun onore aggiuntivo: verranno remunerati attraverso le risorse già stanziate per la sperimentazione della farmacia dei servizi e delle risorse per la sperimentazione delle nuove modalità di remunerazione dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale.

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