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Mediatrade: per Berlusconi arriva il proscioglimento

La decisione del gup Maria Grazia Vicedomini accolta dai legali del Presidente del Consiglio con cauto entusiasmo. Rinviati a giudizio Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri.
A cura di Alfonso Biondi
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La decisione del gup Maria Grazia Vicedomini accolta dai legali del Presidente del Consiglio con cauto entusiasmo. Rinviati a giudizio Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

Svolta decisiva nel caso Mediatrade. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato prosciolto dal giudice per l'udienza preliminare Maria Grazia Vicedomini per non aver commesso il fatto. Le accuse per il Capo del governo erano quelle di frode fiscale e appropriazione indebita.

Una decisione che Niccolò Ghedini, parlamentare e avvocato del premier, ha definito "assolutamente in linea con gli atti processuali", perché a suo dire "Silvio Berlusconi non aveva alcuna compartecipazione o commistione con i fatti oggetto della causa". Il legale, però, non si è mostrato eccessivamente entusiasta della decisione del gup:  "Non si tratta di un vittoria ma della decisione giusta di un gip che ha avuto voglia di ascoltare le nostre ragioni e prendere una decisione che potrà riverberarsi anche sul processo dei diritti tv di Mediaset". Sulla stessa lunghezza d'onda di Ghedini anche l'altro avvocato del premier Piero Longo: "Una decisione rara, ma una rondine non fa primavera" ha sentenziato ironicamente il legale, ribadendo l'accanimento della magistratura milanese nei confronti del suo assistito.

E anche se i pubblici ministeri Fabio de Pasquale e Sergio Spadaro impugneranno la decisione davanti alla Cassazione, Berlusconi, almeno per ora, può tirare un bel sospiro di sollievo. Il Capo del governo aveva sempre respinto le accuse mossegli dalla Procura milanese, dichiarando a più riprese di non essersi mai interessato della compravendita di diritti televisivi.

Chi invece dal gup ha avuto brutte notizie è stato suo figlio Pier Silvio che, assieme a Fedele Confalonieri e ad altre 9 persone, è stato  rinviato a giudizio con l'accusa di frode fiscale. Il processo avrà inizio il prossimo 22 dicembre. La pubblica accusa contesta agli imputati presunte anomalie da parte del gruppo Mediaset, che avrebbe acquistato alcuni diritti riguardanti opere cinematografiche a prezzi gonfiati.

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