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Maximanovra: è scontro tra Tremonti e Berlusconi. E il superministro minaccia le dimissioni

Tra il superministro e il Presidente del Consiglio continuano gli attriti sulla maximanovra da 40 miliardi. Oggi l’incontro decisivo.
A cura di Alfonso Biondi
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Maggioranza di governo

Tremonti contro Berlusconi. Nella maggioranza di governo continua il muro contro muro sui contenuti della supermanovra da 40 miliardi che entro il 2014 dovrà portarci a ridimensionare il deficit. Il Ministro dell'Economia vuole che la manovra sia "tutta e subito" e lo ha ribadito più volte ai suoi alleati, arrivando anche a correggere Berlusconi che da Bruxelles aveva parlato di una manovra dalle "cifre non molto elevate, prodromica a quella che presenteremo prossimamente".

"Devo difendere il paese"- continua a dire Tremonti che, secondo alcune indiscrezioni, stamattina avrebbe minacciato le dimissioni nel caso in cui gli venisse meno l'appoggio al suo progetto. Ma Berlusconi non ci sta. Il Cavaliere non vuole assolutamente che il suo governo sia responsabile di una manovra lacrime e sangue che farebbe crollare del tutto la fiducia degli elettori nell'attuale maggioranza.  Per questo motivo Berlusconi si aspetta che la manovra che arriverà tra due giorni in Cdm sponda Tremonti sia "condivisa" e "collegiale", e non più il classico testo tremontiano da approvare e basta.

Stavolta Berlusconi è forte anche dell'appoggio della Lega e di Umberto Bossi. Il senatùr si attende il taglio delle tasse, non una manovra del genere e sposa in pieno la linea del Cavaliere: varare una manovra che sia rigorosa, ma che non sia una mannaia su imprese e famiglie. I due alleati faranno quindi fronte comune contro il superministro, che da canto suo si sente accerchiato.

Ma c'è di più. Molti deputati e senatori della maggioranza non hanno affatto digerito il testo sul ridimensionamento dei costi della politica proposto da Tremonti e hanno fatto sentire il proprio malumore ai piani alti, chiedendone alcune modifiche. Le carte verranno scoperte in maniera definitiva oggi in un vertice di maggioranza e preconsiglio a quattro cui parteciperanno Berlusconi Bossi, Letta e Tremonti. Tremonti sicuramente non vorrà cedere, ma sa che le sue dimissioni potrebbero avere delle gravi conseguenze sulla stabilità del Paese. Le prossime 72 ore saranno decisive.

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