Mauro ammette: “Già spesi 3,5 miliardi per portaerei di appoggio ad F35”
Non sono mancate le polemiche per la controversa audizione al Senato del ministro della Difesa Mario Mauro. L'esponente di Scelta Civica ha infatti riferito davanti alle commissioni congiunte di Difesa, Esteri e Politiche europee in vista del consiglio europeo della difesa del prossimo dicembre, soffermandosi in particolar modo su due aspetti: la necessità che l'Europa pensi a politiche comuni in tema di difesa e la volontà del Governo di continuare sulla strada della partecipazione al programma JSF con l'acquisto di almeno novanta caccia bombardieri F35.
Sul primo punto Mauro ha ripetuto quella che è la linea del Governo: l'Europa deve necessariamente seguire un percorso condiviso in politica estera, aumentando le sinergie tra gli Stati membri e cercando intese collegiali per quanto concerne le scelte in tema di difesa e forze armate. Un invito alla collaborazione che il nostro esecutivo intende portare al tavolo del Consiglio Europeo di Difesa, dal quale si attendono chiarimenti anche su bilanci ed investimenti comunitari.
Sulla questione F35 Mauro ha ribadito quanto espresso più volte nelle ultime settimane, sia in Aula che ai taccuini dei giornalisti: il nostro Paese non può recedere da impegni presi, per ragioni di "opportunità e necessità" e al Parlamento spetta la decisione "in una forbice" tra 90 e 131 velivoli. In tal senso, poi Mauro fa un passaggio decisamente controverso, in cui giustifica l'acquisto degli F35 con un acquisto pregresso e propedeutico: "Si dice che se ci ritiriamo dal programma degli F-35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3 miliardi e mezzo di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F-35 a decollo verticale. Allora non capiremmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi". Come giustificare l'acquisto di una Ferrari spiegando di aver comprato già un garage, insomma.
