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Maurizio Martina: “Il Pd deve rivendicare le buone cose fatte, ma c’è un pezzo di Italia che non abbiamo visto”

Ospite a In Onda, il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina ha parlato del futuro del Pd: “Non escludo candidatura alle Primarie, ma non è il primo dei miei problemi. Non mi sento un segretario a tempo determinato, né un passacarte: ora la priorità è riprendere il rapporto con i cittadini e col Paese. Dobbiamo smettere di guardarci l’ombelico”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina non esclude una sua candidatura alle prossime primarie ma al momento nulla è sicuro. "Non escludo candidatura alle Primarie, ma non è il primo dei miei problemi. Non mi sento un segretario a tempo determinato, né un passacarte: ora la priorità è riprendere il rapporto con i cittadini e col Paese. Dobbiamo smettere di guardarci l'ombelico. Battere Renzi? Mai dire mai", ha spiegato Martina, ospite a In Onda su La7. "Credo che agli italiani interessi poco come noi ci chiariamo sulle cose interne, piuttosto ora è iniziata una nuova fase: nei prossimi mesi dovremo lavorare per aprirci, rilanciarci e costruire l'alternativa dall'opposizione. E' un lavoro faticoso ma necessario in questa fase. Mi interessa farlo con tutti quelli disponibili".

Riguardo una eventuale sfida con Matteo Renzi, Martina ha dichiarato: "Non mi immagino una sfida con Renzi, perché lui ha detto diverse volte che vuol partecipare a un tipo di rinascita in maniera diversa. Ma ciascuno è libero di fare le scelte che ritiene, anche di ricandidarsi. Non di può mai dire mai. E' legittimo che ognuno faccia i propri percorsi, ma non voglio passare il tempo a parlare di quel che fanno gli altri, piuttosto raccontare cosa faccio io come PD".

Sul tema immigrazione, il segretario del Pd si scaglia contro le politiche di Matteo Salvini: "Non è tenendo in ostaggio alcune barche che si può gestire il tema. Non si può parlare certo di vittoria politica quando si tengono per due o tre giorni delle barche al largo di una costa. Si è fatta propaganda, ma non si può dire di aver trovato delle soluzioni ordinarie e durature per gestire il fenomeno. Salvini dovrebbe vedere che i Governi che hanno accettato la ripartizione dei migranti sono tutti europeisti e progressisti, non sono certo i Governi nazionalisti, di destra e amici di Salvini: c'è il Portogallo, la Francia, la Spagna e la Germania, non quelli di Visegrad. Contesto che le scelte fatte da questo Governo anche in sede europea siano quelle utili per il Paese".

Il congresso del Pd? "Noi lavoriamo da subito a un percorso aperto e partecipato, ripartendo dalle idee e dalle persone, certi che molti ci vogliono dare una mano. Apriamo spazi di protagonismo per quelli che ancora non ci sono. Dobbiamo fare il massimo del rinnovamento possibile. Quando si perde in modo così chiaro, tutti devono mettersi in discussione. Non abbiamo fatto solo errori di comunicazione ma anche di sostanza. Io lavoro per il riscatto di questa area, va fatto con il massimo della forza e dell'unità. In questi anni il pensiero progressista e democratico ha fatto fatica dovunque in Europa, anche per errori nostri. Ora dobbiamo ripartire dalla lotta alle diseguaglianze. C'è un pezzo di Italia che non abbiamo visto, ora dobbiamo ripartire da loro. Anche rivendicando però le buone cose fatte. Dopo anni abbiamo fatto una legge contro al caporalato, temo che questo Governo voglia metterla in discussione e smantellarla".

"Noi dobbiamo riprendere un'agenda di temi sociali che ci caratterizzino. Se volete semplificare è evidente che per storia sono più vicino a una cultura di sinistra e riformista. Ma il tema non è di posizionarsi rispetto a Renzi. Forse questo interessa ai giornalisti, ma non agli italiani. Io non ho bisogno di qualificare quel che faccio in relazione a Renzi o a chiunque lavora nel mio campo. Una volta che ho detto di avere una storia e del valori di sinistra, serve adesso parlare di cose concrete", ha concluso Martina.

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