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Maurizio Landini invita tutti alla ribellione per cambiare il Paese

Il leader della Cgil rilancia la manifestazione di domani a Roma e chiede a tutti di partecipare per “difendere la democrazia” e “ribellarsi per cambiare il Paese”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È il momento della ribellione. Maurizio Landini lancia la manifestazione della Cgil a Roma, che si terrà domani, con un video sui social del sindacato. Dopo settimane di polemiche più accese nei confronti del governo, con la manovra prossima alla presentazione – dovrebbe arrivare a fine ottobre – la Cgil torna in piazza con l'ombra di uno sciopero generale minacciato più volte dal segretario già durante l'estate. La manifestazione di domani – che si chiamerà "la via maestra, insieme per la Costituzione" – potrebbe essere un primo antipasto di un autunno caldissimo sul fronte delle proteste contro il governo Meloni.

"Ci vediamo domani in piazza San Giovanni a Roma, tutti insieme, perché è il momento di prendere la parola, di difendere la democrazia e di ribellarci per cambiare il nostro Paese, per dare un futuro ai giovani – dice Landini nel videomessaggio – La Costituzione è la nostra via maestra e noi la vogliamo realizzare". Alla manifestazione nazionale, promossa dalla confederazione insieme a oltre cento associazioni, si alterneranno sul palco rappresentanti sindacali, della società civile e molti altri.

Quello di Roma è anche una sorta di test per capire quanta presa potrebbe avere uno sciopero generale, visto che – alle minacce – per ora non sono seguiti proclami ufficiali. È probabile che la Uil possa seguire la Cgil in un'iniziativa simile, meno che possa farlo la Cisl, dal primo momento molto più dialogante dei confronti del governo Meloni. Il sindacato, in generale, aspetta che venga presentata la manovra per decidere le prossime mosse. Anche se, sul taglio del cuneo contributivo, la conferma va nella direzione di quanto chiesto negli anni dagli stessi sindacalisti. Ovvero l'aumento degli stipendi netti in busta paga. Ma potrebbe non bastare per evitare lo sciopero.

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