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Maturità 2019, Salvini contro Montanari: “Chieda scusa all’Italia e lasci ogni incarico pubblico”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, va allo scontro con Tomaso Montanari, storico dell’arte e autore del libro di cui un brano è stato scelto per la maturità: “Quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all’Italia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nella giornata in cui Tomaso Montanari viene scelto tra gli autori citati nelle prove dell’esame di maturità, è lo stesso critico d’arte e saggista a finire al centro dello scontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il vicepresidente del Consiglio attacca esplicitamente Montanari: “Finché questo triste snob di sinistra insulta me, amen – afferma il leader della Lega –. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all'Italia”. Lo stesso Montanari ha poi risposto direttamente a Salvini, contattato dall’Agi: “Sono senza parole. Salvini si dovrebbe occupare di altre cose. Forse però è meglio che si occupi di me, così fa meno danni con i migranti nel Mediterraneo”.

La polemica è nata già ieri, con un tweet di Montanari su Zeffirelli: Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile? E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell'orrenda Oriana? Dio l'abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen”. Il riferimento, quindi, non è solo a Zeffirelli ma anche ad Oriana Fallaci. Lo stesso Montanari ha risposto alle polemiche con un intervento sul Fatto Quotidiano: “Noto che tutti costoro chiedono a gran voce le mie dimissioni da organismi scientifici di nomina universitaria o ministeriale. Mi spiace deluderli, ma gli articoli 21 e 33 della Costituzione consentono di dire quello che si pensa, e di dare i giudizi artistici e morali che si ritengono opportuni. E uno ha tutto il diritto, e perfino il dovere se insegna, di dire: ‘No, non mi piace il presepe' (oh, è una citazione anche questa: prima che mi denuncino all'Inquisizione e mi consegnino al braccio secolare)”. Montanari ha quindi sottolineato che “non ci sono offese né insulti. Sarcasmo, certo. Tipicamente fiorentino anche quello. E più verso i devoti, suoi e della Fallaci che non verso lo scomparso. E non senza un augurio di resurrezione celeste (espresso con una formula fiorentina, anch'essa ironica: ma dolcemente ironica), e con la rassegnata presa d'atto della glorificazione terrestre”.

Sul tema in cui viene citato il brano del libro ‘Istruzioni per l'uso del futuro’ di Tomaso Montanari ha parlato anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Rispondendo a chi gli chiedeva se fosse troppo di sinistra ha risposto: “Almeno non ci fanno accusare di non essere aperti e democratici. La pluralità mi sembra essere stata rispettate: il fatto che sia stato richiamato un testo di Montanari va bene”.

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