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Maturità, la promessa del neo-ministro Bianchi: “Entro la settimana decidiamo modalità esame”

Il neo-ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ben chiare le priorità per il mondo della scuola. La prima riguarda l’esame di maturità: “So che è stata già fatta una grande istruttoria e ho sempre rispetto per il lavoro realizzato da chi mi ha preceduto. In settimana decidiamo, i ragazzi stiano tranquilli”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La priorità è l’esame di maturità. Le sue modalità vanno definite al più presto. Sembra questo il pensiero del neo-ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che parla in un’intervista rilasciata a Repubblica. “In settimana decidiamo, ho ben presente il bisogno di informazione sulla maturità”, assicura il ministro. Chiedendo, però, qualche giorno per prendere una decisione: “Sono arrivato da un giorno, abbiate pietà. So che è stata già fatta una grande istruttoria e ho sempre rispetto per il lavoro realizzato da chi mi ha preceduto. In settimana decidiamo, i ragazzi stiano tranquilli”.

Il compito che attende Bianchi non sarà facile, come sa bene lui stesso: “Bisogna dare certezze agli studenti, ai docenti. La mole un po' mi spaventa. Non sono abituato, arrivato a quasi 69 anni, a vivere lontano da casa tutta la settimana. Sarà un'esperienza stancante. Una cosa è certa, però: comunicheremo le cose quando avremo raggiunto un risultato e il risultato lo raggiungeremo studiando”.

Bianchi parla soprattutto degli studenti e del personale scolastico: “Docenti e studenti nel 2020 hanno lavorato tanto, questo va riconosciuto. E diciamo, poi, che i ritardi e le mancanze sono diversi, a seconda delle aree, delle scuole. Ecco, dovremo intervenire su quella fascia che ha sofferto la didattica a distanza, in particolare gli adolescenti del Sud e delle aree interne. La pandemia ha messo a nudo i divari e le disuguaglianze esistenti nel nostro Paese. Chi era già in condizione di svantaggio per situazione personale o sociale, si è impoverito ancora di più. Dobbiamo sempre ricordare che ogni macro-intervento riguarderà, alla fine, le singole persone”.

L’obiettivo è quello di riportare gli studenti all’interno delle scuole: “Riporteremo gli studenti in classe, come abbiamo riaperto le scuole in Emilia dopo il terremoto del 2012. Gli istituti a pezzi erano centinaia, allora. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery Fund”.

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