Mattia Calise, il candidato sindaco di Milano che ha solo 20 anni
Le elezioni comunali 2011 di Milano si contraddistinguono per la feroce campagna elettorale a base di manifesti contro i giudici (paragonati alle Brigate Rosse), eppure a margine dello scontro tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo presenta Mattia Calise come candidato sindaco del capoluogo lombardo. Solo 20 anni, i sondaggi lo piazzano a un buon 5%, molto meglio del Terzo Polo – nonostante, come afferma Calise “rifiutiamo i rimborsi elettorali, non possiamo permetterci manifesti e spot in tv. Siamo giovani, concreti. Possiamo solo crescere”.
Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo guadagna consensi in tutta Italia, anche nella roccaforte milanese di Berlusconi e Formigoni: “A Bologna, in un anno e mezzo, siamo saliti dallo 0,7 al 12 per cento dei consensi. E sa perché? Il nostro unico consigliere è il più attivo di tutti: la miglior pubblicità elettorale è un nuovo modo di fare politica”, questo il giudizio di Mattia Calise nella intervista al Corriere della Sera.
L'aspirante candidato sindaco alle elezioni 2011 ha 1838 fan su Facebook, tre esami universitari già dati – laurea in Scienze politiche – e mira alla conquista di almeno 2 o 3 seggi in Consiglio comunale. Giudizi critici sull'attuale regolamentazione della città: “Ieri ho affrontato il Piano del territorio, strumento potente, moderno, ma anche rischioso. La Bat-caverna di Moratti jr, per dire, è il primo effetto distorto di questo Pgt”.
Chi sono gli elettori del Movimento 5 Stelle a Milano? Calise punta soprattutto ai non-elettorli, quei cittadini che si erano allontanati dalla politica perché demoralizzati dalla sua deriva: “Gli altri sono partiti vecchi, fermi. Noi spenderemo meno di 10 mila euro per la campagna elettorale, contro i 6 milioni di Moratti e il milione di Pisapia. Si può far politica solo con passione e volontariato”.
8 mila iscritti al Movimento milanese, cittadini partecipativi stufi di una classe politica autoreferenziale: “Io non offro un pacchetto di promesse: ma un progetto in cui non contano né destra né sinistra”. In caso di ballottaggio tra Moratti e Pisapia, Calise afferma: “Noi non siamo un partito, non diamo indicazioni di voto. I nostri elettori saranno liberi di scegliere il meno peggio”.