Oltre 550mila views (di cui anche 40mila real time), 9mila like, 2,5mila condivisioni, 115mila commenti, 4mila fan guadagnati: sono questi i numeri, impressionanti, del primo #matteorisponde in diretta Facebook del Presidente del Consiglio. Un successo, nel segno dell’innovazione della formula comunicativa e del rapporto diretto (o quasi) con i cittadini.
Spiega bene Giovanni Boccia Artieri: “Stare in diretta su Facebook è quasi più potente di essere trasmesso a reti unificate. È la potenza della visibilità che passa nello stream quotidiano, confidenziale e vicino; connesso ed emotivo. La sensazione di prossimità e confidenzialità è connaturata al mezzo utilizzato, è ambientale, è parte dell’esperienza di utenti che producono e commentano contenuti in continuità. Uno di questi utenti, Matteo, lo fa in video, leggendoci, parlandoci, meta commentandoci”.
È un tentativo di disintermediazione autentico, spesso macchinoso, ma al tempo stesso efficace, anche in relazione all’effetto domino che provoca. Giornali, tv, ma anche avversari politici e “compagni di partito” finiscono per amplificare il messaggio di Renzi, per rilanciare i passaggi centrali delle sue risposte, per dare ulteriore visibilità alla sua comunicazione. Insomma, una volta di più, è Renzi a dettare l’agenda e gli altri a inseguire.
Ci sarebbe il piccolo particolare del “merito delle cose”, oltre al metodo della comunicazione. E Renzi qualche omissione, dimenticanza, imprecisione e via discorrendo l'ha inanellata. Vediamone qualcuna:
“Grazie al Grande progetto Pompei, ora abbiamo una delle più grandi realtà attrattive del mondo”
Qui Renzi mischia un po’ di tutto, dai dati sul turismo alle tempistiche sui lavori. Ma soprattutto omette la paternità dell’opera, il Grande Progetto Pompei, che non è del suo Governo ma del 2011 (decreto 34, Governo Berlusconi “Potenziamento delle funzioni di tutela dell’area archeologica di Pompei”). Vero è che negli ultimi mesi c’è stata una accelerazione nei lavori (qui), ma allo stesso tempo bisogna ricordare che chiusura progetto era prevista per dicembre 2015 (e Governo operava da quasi due anni).
“Dal 2 maggio ci saranno alcuni canali della Rai che non avranno pubblicità”.
La ratifica di Campo Dall’Orto segue una iniziativa della Commissione di Vigilanza sulla Rai, su impulso di Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle.
“Nel 2017 abbasseremo ancora il canone Rai, è il nostro obiettivo”.
Da tempo si discute della possibilità che nel 2017 il canone sia portato a 95 euro a partire dal 2017. Per ora, però, in legge di stabilità è specificato come anche diminuzione a 100 euro sia solo per il 2016 (dunque bisognerà attendere comunque prossima legge di stabilità e verifiche sull’atteso aumento di gettito per quest’anno).
“Allo studio ipotesi allargare 80 euro al mese a chi prende la pensione minima”.
Qualche dubbio rispetto a tale ipotesi lo ha messo nero su bianco Enrico Marro sul Corsera: “Se il bonus fosse dato su questi trattamenti, come si dovrebbe dedurre dalle parole di Renzi, ci sarebbe una maggior spesa strutturale di 3 miliardi e mezzo l’anno. Ma i tecnici di Palazzo Chigi, dopo aver sottolineato che si tratta solo di ipotesi allo studio e che in ogni caso una eventuale misura non è per quest’anno ma per la prossima legge di Bilancio, cioè per il 2017, dicono che la spesa potrebbe essere inferiore. Se infatti gli 80 euro venissero dati a tutti i pensionati che hanno un reddito pensionistico non superiore al minimo, la platea scenderebbe a 2,3 milioni di anziani. In questo caso, quindi, la maggior spesa annuale scenderebbe a 2,3 miliardi di euro l’anno”. Resta ovviamente da capire da dove arriveranno tali risorse.
“Due miliardi e mezzo di euro su ricerca e sviluppo nei prossimi mesi”. "Human Technopole nell'area EXPO è un progetto fantastico".
Su questo punto si attende sempre il via libera al Programma Nazionale Ricerca, fermo da quando il piano fu elaborato dall’allora ministro del Governo Letta Maria Chiara Carrozza. La svolta delle ultime settimane, insomma, non cancella mesi e mesi di “dimenticanze e omissioni” da parte dell’esecutivo, che sostanzialmente si è “svegliato” dopo le polemiche sollevate dalla senatrice a vita Cattaneo (che risponde anche su progetto nell'area ex EXPO) e dai bandi dell’European Research Center , che avevano sostanzialmente confermato quanto pesi ancora la “fuga dei cervelli” dall’Italia. La cifra dei 2,5 miliardi dovrebbe comunque essere corretta, considerando gli stanziamenti già a bilancio del Miur e gli altri 500 milioni che dovrebbero essere dirottati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Per il futuro, il quadro non è incoraggiante, come nota Il Sole 24 Ore:
In ballo tra programmi operativi regionali e Horizon 2020 ci sono 9,4 miliardi da qui al 2020. Per ottenerli tutti l’Italia dovrà assestarsi su un tasso di aggiudicazione dei progetti comunitari del 10 per cento. Un risultato tutt’altro che scontato considerando che l’ultimo aggiornamento risalente al 30 ottobre 2015 (su cui si veda anche Scuola24 del 7 dicembre scorso) ci dava al 7,8%: su quasi 12 miliardi finanziati, quelli coordinati da un team italiano hanno incassato poco meno di 1 miliardo (940 milioni e 484mila euro). Come dire che tra il dare e l’avere fino ad allora abbiamo versato alla ricerca europea 400 milioni in più di quelli incassati.
“Spero che la Camera non faccia modifiche su testo unioni civili e firmarlo entro mese di maggio”.
Questo è un punto importante: Renzi giudica sostanzialmente chiusa la partita sulla stepchild adoption e lo ribadisce. Si punta a riforma organica adozioni, percorso tutto in salita.
“I reati in Italia stanno diminuendo, non è vero che la sicurezza è in una fase di grande difficoltà”.
Anche qui il messaggio di Renzi merita una disambiguazione. Sono diminuite alcune tipologie di reato (furti d’auto, omicidi, violenza di genere), sono cresciute altre, tra cui furti in casa, rapine e reati contro il patrimonio. A onor del vero, lo stesso Renzi, pochi minuti dopo, spiegherà come sia necessario intervenire proprio sulla questione dei furti in casa.
“Terrorismo, tutte le volte che vedete notizia ‘espulso Caio’, ‘arrestato Tizio’, si tratta di potenziali pericoli alla nostra sicurezza fermati dai nostri magistrati”
Non è così, purtroppo. Spesso si tratta di annunci / spot, cui seguono gestioni molto discutibili. Qui un resoconto da leggere.
“Per il Sud stiamo facendo moltissimo, ma non basta perché ci vuole reazione degli abitanti del Sud”
Del masterplan per il Sud, al momento, solo linee guida. I patti con le Regioni sarebbero dovuti arrivare entro il 31 dicembre: al momento, il nulla.
“Tre miliardi di euro sulle strade della Sicilia”
“Italia è leader sulle energie rinnovabili in Europa, chi dice il contrario vi prende in giro. Produciamo rinnovabili per il 39%, più di tutti […] Spero che solare faccia 7% ma sarà possibile solo con nuove tecnologie”.
Sul solare sarà interessante capire se e quando ci sarà "confronto" con obiezioni di Greenpeace:
Sulle energie rinnovabili, il discorso è necessariamente complesso: obiettivo 2020 già raggiunto, ma restano limiti riguardo l'utilizzo nel settore trasporti e, appunto, la quota di investimento pubblico. Bicchiere pieno, dunque, ma a metà.
“Abbiamo iniziato col togliere il vitalizio ai politici. È finita l’era dei politici col vitalizio”.
Dei politici condannati, per ora. Per il resto, bisognerà attendere (e comunque competenza è dei Presidenti di Camera e Senato).
“Non c’è nessun Air Force Renzi, l’abbiamo preso in leasing, avrà una durata di una decina di anni e serve per risparmiare nelle trasferte internazionali”.
Premesso che parlare di "risparmio" significa escludere a priori che le trasferte istituzionali possano essere fatte sfruttando i normali voli di linea (come fanno alcuni capi di Stato), il problema dei costi è principalmente legato alla poca trasparenza dell'intera operazione. Qui un approfondimento da leggere.
“Abbiamo fatto 25 miliardi di euro di revisione della spesa”
Qui Renzi cita un dato della Ragioneria Generale dello Stato, o meglio, mette insieme 6 voci citate dalla RGS e arriva a quota 25 miliardi di euro (tra l’altro utilizzando anche misura Governo Letta); sommando le due finanziarie di Renzi si arriva invece intorno ai 20 miliardi di euro.
Qui, qui e qui qualche “dubbio” sulla reale consistenza di questo ragionamento.