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Matteo Salvini torna sul caso Anas: “Da ministro non mi sono mai permesso di segnalare qualcuno”

“Ho sempre fatto in modo che i progetti andassero avanti nel rispetto dell’autonomia dei prefetti, dei questori e delle aziende, Mai mi sono permesso di segnalare tizio o caio”: lo dice Matteo Salvini tornando a parlare del caso Anas.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini torna a parlare del caso Anas, cioè dell'indagine sulle presunte commesse alla società del gruppo FS che si occupa di infrastrutture stradali, e ribadisce di non aver mai fatto segnalazioni rispetto a chi dovesse lavorare e a quale progetto. "Ho sempre fatto in modo, prima da ministro dell'Interno, oggi da ministro delle Infrastrutture che i progetti andassero avanti nel rispetto dell'autonomia dei prefetti, dei questori e delle aziende, mai mi sono permesso e mai mi permetterò di segnalare tizio o caio", sottolinea il ministro dei Trasporti durante l'inaugurazione dei lavori di ammodernamento all'Autodromo di Monza.

Alcuni giorni fa il leader della Lega aveva annunciato querele, accusando giornali e giornalisti di fare il suo nome a sproposito parlando di un'inchiesta che non lo riguarderebbe in alcun modo. L'indagine riguarda i Verdini, padre e figlio, la società Inver e presunti illeciti negli appalti Anas. "Ho dato indicazioni al mio ministero di far lavorare quelli bravi nel rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del lavoro. Non sempre il massimo ribasso coincide con l'interesse pubblico, perché se vai al massimo ribasso evidentemente i conti non tornano", aggiunge ora Salvini.

Intanto la polemica politica è scoppiata e le opposizioni chiedono al ministro di riferire in Parlamento. Salvini non risulta in alcun modo indagato, ma secondo le opposizioni sarebbe opportuno un suo passaggio alle Camere, dal momento che Anas è una società pubblica che fa riferimento al ministero dei Trasporti, guidato appunto dal leader leghista. "Ho chiesto che Salvini spieghi non perché lo ritenga coinvolto, ma perché il ministro responsabile dovrebbe sentire il dovere di venire a dire cosa sia successo in una società vigilata dal suo ministero", sottolinea oggi Giuseppe Conte in un'intervista con La Stampa.

A margine di un sit-in il leader del Movimento Cinque Stelle ribadisce il concetto e chiama in causa Giorgia Meloni: "Far finta di nulla e dire che Salvini non deve andare in Parlamento a riferire quello che sta emergendo sugli appalti Anas, che è una società pubblica vigilata dal ministro competente, che è Salvini, nuoce al prestigio delle istituzioni e in particolare del governo".

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